giovedì 6 aprile 2006

Prendere il bus a Cincinnati

Viviamo negli States e non abbiamo la macchina. Questa circostanza lascia basiti gli amici americani per cui senza macchina sei tagliato fuori dalla vita e ci chiedono preoccupati come ci procuriamo il cibo.

"Camminare" e' una opzione che non considerano nemmeno. Camminare e' fare sport, dunque per fare il giro dell'isolato si mettono la tuta, le scarpe da ginnastica e via! una bella camminata di 5 minuti. Il Pucciu ha testimoniato riguardo a una giovane che si mette persino il reggiseno sportivo, per l'occasione. Come lo sa? Ci sono cose che ho scelto di non sapere.

Dunque, quando come ieri sera, decidiamo di fare i fichetti e ce ne scendiamo dalla nostra collina (eh, si la collina, sono torinese io, o vivo in collina o niente!) per andare a mangiare qui, prendiamo il bus.

Il bus e' lo specchio della societa' cincinnatese. Ci sono precisi rituali da rispettare. A parte pagare. Infatti, si sale sull'autobus e si saluta il conducente in modo affabile. Il conducente di solito e' afroamericano e risponde amabile al saluto. Poi, molto importante, se ti siedi vicino al conducente, devi essere pronto a conversarci. Insomma, un po' lo/la devi intrattenere. L'autobus e' la sua casa e tu come ospite gli devi rispetto.

Comincia il viaggio: se non ci sono intoppi, arrivi downtown bello diretto, tranquillo. Ma l'imprevisto e' li', dietro l'angolo. Al conducente viene fame? Che problema c'e', accosta davanti ad un terribile posto dispensatore di junk food e ti molla li', a motore acceso, per circa 15 minuti ad aspettare che si sfami, faccia pipi' o faccia 2 chiacchere con i camerieri. Il bello e' che nessuno dei passaggeri protesta, tutti tranquilli.

Notare anche la composizione etnica dell'insieme dei passaggeri, tutti afroamericani con pochissimi bianchi, per lo piu' studenti o solo poveracci malmessi. Una mia amica americana bianca mi ha detto che e' 10 anni che non prende l'autobus.

Succede anche che un passaggero non abbia la banconota da un dollaro o le monete per pagarsi il biglietto. Ancora una volta interviene il conducente che si appella ai passeggeri: colletta! Ogni passeggero se vuole tira fuori qualche moneta ed alla fine il dollaro viene fuori.

Arrivati a destinatione, altro rito di passaggio: si saluta ringraziando il conducente e gli si augura buona giornata/serata.
A quel punto, se la destinazione corrisponde al capolinea, il conducente, nell'attesa di ripartire, scende dall'autobus e si dedica a svariate attivita' sul ciglio della strada: cantare, intrattenere i passanti cianciando un po'.

Quello di ieri sera, lui, faceva tai-chi sul bordo del marciapiede.

A tratti questa citta' io la amo.

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