martedì 22 novembre 2011

Spiriti femministi e squatter prodigio


Quando ero piccola una prozia ci raccontava le sedute spiritiche che faceva ogni tanto, per cui da Torino alla campagna si portava dietro il tavolino a 3 gambe e poi, a volte con mia madre ragazzina, faceva sedute. Il frisson vero non era l'eventuale partecipazione degli spiriti, ma la possibilita' di essere scoperte dal mio bisnonno, che avrebbe in tal caso fatto volare tavolino, prozia, mia madre, ed anche eventuali spiriti fuori dalla finestra. L'occultismo non era proprio mainstream nella provincia di Alessandria degli anni 60-70.

La prozia era anche ferrata sui tarocchi: nei giri di tarocchi che ci faceva da ragazzine eravamo sempre piene di uomini "a cavallo" che stavano sempre per arrivare: roba che se fosse stato vero adesso come adesso avremmo un harem e una bella scuderia. Pero' su alcune cose ci beccava.


La nascita della squatter e' stata preannunciata a mia madre da un signore veggente che gira per la citta' fermando la gente e dicendo loro cose; mia madre era pure scazzata perche' avrebbe preferito qualche anticipazione piu' succosa, magari su eventuali fidanzati.

Infine, per rimanere nell'ambito occultista, l'ultimo progettino imprenditoriale elaborato su skype con un'amica e' il lancio della carriera della mini squatter come prodigio a' la polpo Paul. Se un polpo poteva predire delle cose, perche' la squatter no? Mettiamo a frutto questi vigorosi calcetti e gomitate!

Dato questo variegato retroterra (che e' solo la punta dell'iceberg, credetemi) e' appena ovvio che io sia rimasta entusiasta quando durante il corso sulla spiritualita' in America che seguo all'universita' abbiamo affrontato lo spiritualismo, riconosciuto come religione qui negli States nel diciannovesimo secolo. Una religione, che TA DAH, ha dato la possibilita' alle donne - che costituivano la maggior parte delle medium - di parlare in pubblico liberamente (sia pure canalizzando uno spirito) davanti a audiences miste.

Molti di coloro che aderivano al movimento del suffragio universale e abolizionisti abbracciarono con grande entusiasmo lo spiritualismo, che promuoveva una cultura piu' paritaria a favore delle donne e in generale di chi era emarginato. Gli stessi messaggi dagli spiriti erano piuttosto progressisti.

Certo, c'era qualche truffa e qualche inganno, ma nessuno e' perfetto.

Uno dei centri piu' interessanti dello spiritualismo in America resta Lily Dale, dove vivono numerosissimi medium certificati che soprattutto in estate accolgono torme di persone per dei consulti e dove vivi e morti a quanto pare comunicano tra loro senza fare un plisse'.

Io proponevo Lily Dale come meta per una gitarella, ma il cabbalista mi ha cassata. Peccato, potevamo fare la' il lancio promozionale della squatter-polpo.

giovedì 17 novembre 2011

1 isola, 1 cefalo e il 99% - NY Take three

E poi basta cosi', che ormai e' quasi un mese che siamo tornati da NY. Ma la neve prima, gloriose giornate autunnali dopo e i ritmi da bradipa panzona mi hanno rallentato anche i pochi neuroni che cozzano indiscriminatamente nella mia testa.

Allora, siccome come gia' anticipato eravamo in uno scrauso B&B ad Harlem, abbiamo deciso di andare verso nord, ed esplorare la parte italiana del Bronx che al contrario di Little Italy a Manhattan, mantiene un po' di autenticita'.

Abbiamo sniffato profumo di pane vero, ammirato salami e conigli in vetrina, e fatto un merendino rigeneratore a suon di cannoli da De Lillo, che sapevatelo, e' "rated" da Zagat.

Il Pucciu, povero accademico ingenuo rivolge lo sguardo al maxischermo del locale, dove imperversa sul canale Rai per l'estero Mara Venier e mi fa: certo che poverini gli italiani all'estero, loro, si beccano ancora la Venier.

Non ho avuto cuore di dirgli la triste verita'.

Tra un pit stop e l'altro i tutti i possibili bagni del quartiere - ovviamente per colpa della squatter, che ultimamente ha imparato il trucco detto "del cefalo", per cui all'improvviso si deposita come un peso morto sulla mia vescica e da li' in poi sono tutti 'azzi miei a trovare un bagno nel giro di un nanosecondo - ci siamo spostati a City Island.

City Island e' un posto surreale. Un'isoletta di pescatori sonnolenta d'autunno, ma popolosa d'estate, a un'ora da Manhattan, una striscia lunga un km sul mare con una strada principale, silenziosa e semideserta, che ti porta dritto dritto da: Tony's Pier, che noi non andiamo da nessuna parte senza mangiare, se non si fosse capito. Posto di pesce peraltro definito "ghetto" dalle reviews che abbiamo letto che parlano di scene folli avvenute nel parcheggio del suddetto locale.

Ora mi spiego i cartelli ovunque sul non salire sui tavoli, e il non salire sui lavandini in bagno. Comunque sia, in un soleggiato lunedi' di ottobre, abbiamo dovuto cambattere solo con i gabbiani.

Occupy Wall Street ce lo siamo saltato per i soliti nobili motivi: non pit stop nei bagni, ma mal di schiena, quindi la squatter si profila come un po' borghese, che neppure l'abbiamo portata nel suo ambiente naturale, a squattare Zuccotti Park e a suonare i bonghi, che sono stati causa di disappunto dei vicini di casa degli occupanti.

Non li biasimo.


Tuttavia, questa squatterina ora credera' mica di essere parte dell'1%?

Che poi, ho qualche perplessita' su questo 99%, che e' un super calderone in cui mica siamo tutti uguali, con gli stessi problemi e con le stesse possibilita'... Ma va beh, forse ci andra' un prossimo pippone femminista sull'argomento.

(paura, eh!)