martedì 30 marzo 2010

A che punto è la notte?


Da queste parti ancora fonda, perchè se prima si trattava “solo” di riabituarsi ad un ritorno a casa non particolarmente voluto e di reinventarsi una vita che un po’ ci somigli, adesso viene la tentazione di prendere ancora una volta il valigino, impacchettare qualche oggetto indispensabile (le mie alzatine, i libri femministi, il Pucciu) e andare via.

mercoledì 24 marzo 2010

Sotto i portici

Tutte le mattine, carica del baracchino del pranzo e del mio laptop, dopo aver costeggiato il Po, finisco sotto i portici di Piazza Vittorio, che e' la piu' grande piazza d'Europa senza monumenti. Quest'ultima cosa me l'ha detta mio papa' quando era piccola, e quindi appena si nomina Piazza Vittorio io la dico di default.

Comunque sia, fino a poco tempo fa c'erano sotto i portici di Piazza Vittorio dei manifesti con delle frasi tratte da opere e carteggi di intellettuali come Norberto Bobbio e Vittorio Foa. Erano frasi semplici, lineari, ma che mi facevano pensare.

Poi le hanno tolte, per far spazio ad altro. Ma dopo una giornata cosi', in cui ho letto di video manipolati o no, in cui ho letto in giro nella rete offese pesanti che nulla hanno a che vedere con le diverse posizioni politiche, in cui mi e' toccato leggere l'ennesima becera offesa di una donna da parte del nostro Presidente del Consiglio, io quelle frasi le riprenderei e le scriverei su tutti i muri, su tutti i palazzi, su tutte le strade di questa citta' e di questo paese, che ci ricordino che siamo stati e forse possiamo ancora essere un po' meglio di cosi'.

sabato 20 marzo 2010

Niente e' cambiato, tutto e' cambiato ?

Torno solo io a scrivere - boato nel web - poiche' l'ineffabile Pucciu cazzeggia su Facebook ed e' contento cosi'. Notare che sul suo profilo di FB nel suo status "relationship" io non risulto, dunque forse non stiamo piu' insieme ma io non me ne sono accorta.

Siamo sempre cool, questo sia chiaro. Dopo aver profuso la nostra coolness a Gerusalemme, ci siamo degnati di ritornare alla base nella nostra bella Torino, dove viviamo in una casa sul fiume - che pero' non e' una palafitta.

Vogliamo parlare del fatto che il 4 di ottobre facevamo un picnic in spiaggia a Tel Aviv e a fine ottobre ci aggiravamo a Torino imbaccuccati come degli esquimesi, con il Pucciu che mi guardava e diceva: Te lo dico adesso, guarda che tu [abituata ai 30 gradi degli ultimi otto mesi] questo inverno non lo passi viva?

per farla breve, la situazione attuale di noi femministi e' questa: abbiamo avuto il grandissimo c*lo di trovare una casina a Torino, ho avuto lo stragrandissimo c*lo di trovare un lavoro, mentre il Pucciu scrive la sua tesi di dottorato, traduce cose e si occupa di tutto il resto: cucina, casa, rapporti amichevoli con i contadini del mercato dei contadini sotto casa, rapporti amichevoli con le vecchiette che gli danno ricette di cucina, rapporti amichevoli con i nostri amici e famiglie.

A cosa servo io? A fare l'affascinante rompiballe, al solito.

A tempo perso mi lamento dell'Italia, di Torino, della politica, del tempo, della decadenza dei valori, del consumismo sfrenato, del pressapochismo dilagante.

Ah, mi manca il lavoro di Cincinnati, la casa di Cincinnati, ma anche il lavoro di Gerusalemme, la casa di Gerusalemme, il clima di Gerusalemme, il fascino di Gerusalemme, gli amici di Cincinnati e Gerusalemme.

Non mi mancano gli scarrafoni di Gerusalemme. E non mi mancano gli amici di Torino, che sono sempre il meglio e per fortuna li vedo spesso.

Il Pucciu ora e' a Cincinnati, studia la sua kabbala e fa cose e vede gente. Per due mesi.

Io aspetto la primavera, che qui pare ancora inverno: quando ci sara' il sole mettero' un gelsomino sul terrazzino, spolverero' il narghile' e mi faro' un cocktail al rhum.