venerdì 30 novembre 2007

Rotta a tutto

Nel mio ufficio, con uno dei miei studenti.
Io: "Allora questo e' il bla bla...si coniuga cosi' e cosa'"
si sente intanto una voce uscire dallo zaino della studentessa. Apre lo zaino, c'e' un registratorino che e' partito da solo.
Lei"scusa, c'e' un fantasma nella mia borsa che mi accende le cose"
Io "Fantasma, fantasma come un fantasma?"
Lei: " Si"
Io" Bene, allora si coniuga cosi' e cosa, ma in questo caso...."

martedì 27 novembre 2007

il Midwest, il miliardario ed io

I tre elementi si troveranno attorcigliati (metaforicamente) in un baraccio da studenti vicino al campus questa sera alle sette ore locale. Solo nel Midwest un uomo super mega billionaire puo':
1) prendere in consderazione di prendere lezioni di Italiano da me
2) propormi un incontro in un bar frequentato da poveri studenti con birraccia da poco

Per decenza non ho messo le All Star che sono bucate.
Ho ancora qualche ora per sviluppare un'attitudine da super manager e concludere il deal.

sabato 24 novembre 2007

Batali, chi?



Sono state giornate frenetiche, di attivita' mondana smodata. Tralascio la cena raccolta fondi per la scuola del Pucciu ove un signore a pochi metri da me ha giurato tra il secondo ed il dolce che avrebbe smollato (anche quest'anno) tre milioni di dollari ma tralascio anche la cronaca del concerto della Banda dell'Universita' in cui suona una mia studentessa e infine trascuro la cena di giovedi' che era Thanksgiving, che pero' forse merita un racconto a parte, per raccontare, ancora fresca dal trionfo, della nostra Bagna Cauda.

La giornata buttava male; il povero pucciu e' stato svegliato da me che impanicata sul bunet telefonavo in Italia al nonno sordo alle sette del mattino. Oltretutto, il caro nonno mi ha puntualmente detto che secondo lui stavamo sbagliando tutto, da bravo bastian contrario. Non paga, sono anche dovuta scendere in camicia da notte con il piumino sopra a portare in strada i bidoni della monnezza. E nevicava. Sette del mattino. Gi americani non vogliono pagare tasse e cosi' la monnezza la passano a prendere una volta la settimana. ed io mi gelo il culo, perche' la vicina incaricata questa settimana ha dato buca.

Comunque, inebriati dalle cipolle e dal cavolfiore che intanto bollivano, si e' proceduto all'assemblaggio dell'aglio e delle acciughe. E' stato presto chiaro che io sono praticamente strutturata per preparare la bagna cauda. Mani piccole: velocita' nello sventrare quasi un kg di acciughe sotto sale e il suddetto aglio. Il Pucciu rimestava la bagna e arrostiva i peperoni.



Sopra vedete la tavola. Che e' un' accozzaglia di stoviglie diverse, ma la carrambata e' stata di aver due ospiti in piu', i genitori arrivati freschi dal Minnesota di un' invitata (la moglie del cuoco). noi abbiamo stoviglie (e sedie) solo per 4.

Paura perche' fino all'ultimo non sapevamo se avremmo recuperato i fornelletti di terracotta. Fatto.
La magnata: ci abbiamo dato dentro come pazzi, annaffiando tutto con Nebbiolo e Barolo. Mancava che cantassimo la Monferrina e poi eravamo a posto.
L'amico cuoco contento, noi pure.
La mattina dopo il Pucciu ed io ci siamo sniffati a vicenda dicendoci che in fondo non puzzavamo poi tanto. ah, l'amour!

martedì 20 novembre 2007

Ussignur!

Vi dico solo che ci stiamo organizzando per preparare una bagna cauda venerdi’ sera. E che uno dei due invitati e’ cuoco, che per di piu’ durante un recente viaggio a New York e’ andato a mangiare una bagna cauda (ma fredda) da Mario Batali.
Ho rilanciato con la promessa di un bunet.

We feel the pressure. O noi o Mario.

venerdì 9 novembre 2007

Punk and peace

Esiste il
Peace Punk

Lo canta una mia studentessa, cantante e chitarrista. Pure una femminista, che ha preso il nome del gruppo dal "Secondo sesso".

E fu cosi' che ci trovammo, il Pucciu ed io, in un locale pieno di piccoli metallari del Midwest. I quali sono carini e gentili, pure troppo tranquilli. Noi abbiamo devotamente dondolato i capini al ritmo impazzito del punk sorseggiando una birra e un bicchiere di vino.

Quando ho visto una metallara che lavorava a maglia, ho sentito una fitta di nostalgia pensando alla copertina da neonato mezza iniziata che mi aspettava a casa.

venerdì 2 novembre 2007

Hasta siempre Naomi

L'avevo sempre sospettato. Ora ne ho finalmente la certezza. La divina Naomi Campbell è una di noi. Una compagna.
È una donna, per di più di colore, nata nella periferia operaia di Londra.
Aveva già mostrato simpatie neo-luddiste ed attitudine alla guerrilla distruggendo vari telefoni cellulari, diabolico simbolo tecnologico del capitalismo odierno.
Si era già beffata del rampantismo borghese modaiolo, attuando un esproprio proletario sotto forma di rifiuto di pagare una cena milionaria da Briatore.
Non molto tempo fa si era unita al popolo degli sfruttati, lavorando alle pulizie dei bassifondi newyorkesi.
Ora, l'apoteosi. L'altro giorno ha ufficialmente abbracciato il terzomondismo rivoluzionario, incontrando il comandante Chavez per salvare i bambini poveri del pianeta.
Sara stata ispirata dal compagno Maradona, tra una pista e l'altra? Oppure dal compagno Mike Tyson, nel retro di una limousine?
Poco importa. Fatto sta che da ieri, l'amo ancor di più.
Hasta la victoria, companera Naomi!