giovedì 6 giugno 2013

14,15,16 mesi e un rapimento

Amatissimi, i miei biografi sono stroppo impegnati a magnare e bere per festeggiare i loro compleanni, a litigare su chi ha l'ansia peggiore, a pagare il college ai figli del dentista grazie a conti salatissimi e dunque mi tocca impugnare il mouse e aggiornarvi rapidissimamente.

Si, so scrivere. Ho gia' 16 mesi, mica sono stata a pettinare le bambole.

Innanzitutto sono stata in tournee a Ny, Baltimora,Washington, tra poco Philadelphia e poi l'Italia. Mamma ha fatto testamento ed e' gia' in preda al "moriremo tutti" pre-partenza. Papa' proprio non ha trovato posto sul nostro volo e quindi poveretto viaggia da solo mentre mamma ed io passeremo assieme vicine vicine circa 15 ore di quality time. Donna fortunata.

Ma torniamo a me: a Ny ho trovato gli zii usciti da Skype. Fichissimi in 3D! Attratta dal loro fascino    e dai loro numerosi gadget elettronici ho dimenticato i miei genitori, frequentandoli solo per le poppate. Putroppo la tetta di mamma e' sprovvista di touch screen, se no sarebbe perfetta. Ho provato a strisciarla con il dito tipo IPad, ma mamma non era contenta.

A Ny ho anche razzolato nei parchi e allo zoo ho fatto conoscenza con un animale pericolosissimo: la pecora. Mamma e papa' mi hanno lanciato agli zii per fare passeggiate romantiche e recuperare immondizie shabby-chic in quartieri bene di NY. Che provinciali.

A Washington ho salutato tipo benedizione papale tutti i burocati che incrociavo e gli spacciatori di crack che stazionavano di fronte alla casa dove stavamo. La mamma dice che essere beneducati vuol dire sapersi comportare di fronte ad un re e ad uno spacciatore di crack. Quindi celo.

Di fronte al Senato e' pero' accaduto un fatto increscioso: sono stata rapita  e presa in braccio da una signora giapponese che voleva fare una foto con me. Siamo venute benissimo: lei sorridente ed io versione urlo di Munch, solo piu' grassa.

Comunque sto bene: mi hanno dovuta tenere in tre per farmi il prelievo del sangue, mi arrampico sopra tutte le sedie di casa preferibilmente cercando di spodestare chi ci e' gia' seduto e mi sto allenando a saltare. Sono anche il boss del mio vicolo: sto sul balcone in pannolino e ventrazza di fuori a fissare insistentemente tutti quelli che passano e parlo con il mio  vicino 50 enne e con il suo cane. No, non parlo perche' non sono capace, pero' abbaio.

L'altro giorno con gli amici della strada mi sono buttata sotto l'irrigatore automatico tutta vestita, le mamme ci hanno seguito, e poi ci aspettavamo un titolo sul giornale locale tipo "Mamme selvagge si sfidano a maglietta bagnata in rispettabile strada del paesello", ma niente.

Detto tra noi, se mamma continua a mettersi le Birkenstock, non e' che poi possa pretendere i titoli sul giornale.