mercoledì 29 agosto 2012

Piangere sul latte (femminista) poppato

Sorry, vi tocca. Ho due neuroni che cozzano l'uno contro l'altro e a tratti producono scintille femministe.

Seguendo il mantra "breast is best" (la tetta e' meglio) - e qui lettori, amici, parenti o tapini che siete finiti qui digitando zozzerie assortite, vi vorrei agganciare per portarvi poi alla fine del post, in un delirio di allattamento, femminismo, feticismo e gelati - allattiamo la squatter al seno.  Il plurale non e' un caso, data la faticaccia che e' costata ad entrambi la vicenda, soprattutto all'inizio.

Immagine presa qui

Anzi,  il Pucciu da sobrio accademico e' diventato un caliente lactivist: "perche' all'ospedale ti danno il latte artificiale da portare a casa, e in queste condizioni, e' come dare crack a un drogato!!!"

Devo dire che il puccetto ha anche funzionato molto bene come forza della ragione nei momenti neri:

"Presto! scongela quel latte tirato, non ho abbastanza latte, la bambina morira' di fame"
oppure:
"oh mio Dio la Squatter ha messo su mezza oncia in meno del previsto, il pediatra ci fara' un mazzo cosi'!!"
Fede, Ma mezza oncia sono 14 grammi. 
"Ah".
Imparare il sistema di misurazione di qui no, eh.

Ma torniamo alla tetta, che e' un interessante esempio dei tanti paradossi di questo paese (ma non solo) e di cio' che ci si aspetta in generale dalle donne e madri pur senza creare condizioni favorevoli a livello sociale: breast is best, si, ma ti danno il latte artificiale in ospedale da portare via con te quando sei esausta per il parto, non dormirai per mesi, ti verra' da piangere ogni secondo, e le tette saranno doloranti, breast is best ma allattare in pubblico non e' molto ben visto, la legislazione in merito varia da stato a stato e sono noti casi di ristoranti che hanno chiesto a donne che allattavano di coprirsi e/o di allattare altrove,  limitandone diritti e liberta' di movimento, breast is best ma dopo 6 settimane puo' essere che gia' ti tocchi tornare al lavoro a tempo pieno, dato il (non)welfare che (non) c'e' qui, e dunque ci va moltissima forza di volonta' , tempo, e datori di lavoro comprensivi e/o illuminati per tirarsi il latte e continuare ad allattare al seno la creatura.

Insomma, tetta si, ma a casa tua o comunque dove noi -bigotti- non possiamo neppure intravvedere un pezzetto di capezzolo.

E se non allatti al seno (perche' non vuoi, non puoi, ci hai provato ma e' stato un massacro) ? Eh egoista che non sei altro, non lo sai che breast is best?

Vi pare giusto? A me no. Vi pare che cio' riguardi la causa feminista? Qui rispondete in coro: SI!

E infatti, si. Perche' sono questioni che riguardano le scelte delle donne, il corpo delle donne, e costrizioni a livello socio-economico; solo se si lavora sul contesto piu' ampio  e sull'uguaglianza certe aberrazioni - che qui nell'impero del male sfociano nell'abuso-possono essere in qualche modo domate.

Tuttavia, lontano dagli occhi ma evidentemente vicino ad altri organi - pare sia nato un commercio di latte materno per feticisti. Qui se ne parla un po'. E per i foodies estremi, chi non vorrebbe assaggiare il gelato al latte materno? A Londra un piccolo intraprendente  gelataio ha creato il gusto Baby Gaga, andato esaurito in pochi giorni.

Immagine da npr.org
Lady Gaga non e' stata felice di cio'.

La conclusione? Breast is best, e' personale, ed e' politico. Sapevatelo.

domenica 26 agosto 2012

Ma e' un maschietto?


La squatter, come quasi tutti bambinelli molto piccoli, non e' mai stata subito riconoscibile come bambina, e noi da bravi genitori femministi (si! ancora! per sempre!pipponi femministi in arrivo!) sin dalla nascita ci siamo buttati su colori gender neutral per il suo abbigliamento.

Un paio di volte le abbiamo messo un vestitino, che le abbiamo subito levato in quanto la gagnetta - con la faccina da kiulo che e' la sua espressione tipica e quattro capelli in croce - era davvero poco credibile. Ora un po'di piu' e viene definita in queste rare occasioni il "femminone".

Poi le cosine rosa sono arrivate e naturalmente gliele abbiamo messe; segnalando quindi la sua femminitudine con qualche accessorio, tipo il cappellino contro il sole. Poi a noi piace di piu' il blu, che vi devo dire. E non ci turba che la scambino per un bambino.

Comunque sia, l'immaginazione del pensionato medio torinese e' arrivata dove noi neanche potevamo pensare.

"Ah che bel maschietto"
Grazie, si chiama Squatter, e' una bambina
"ahhhh, l'avevo pensato all'inizio, che ho visto il cappellino rosa"
(bravissimo!)
...poi pero' ho pensato che quello blu fosse sporco e allora le aveste messo quello rosa
(...)

Al mercato del paesello, gentile signora Amish che ha seguito la sequenza panza-nascita:

"Ah, ciao sei tornata"
Si, buongiorno
"Ma hai anche un maschio? Dov'e' la Squatter?"
(...)
 
Non ce la possiamo fare.

giovedì 23 agosto 2012

La droga e' la risposta

Presa qui
 Reduce dalla gita su Valentina II, con una squatter iperattiva, detta anche Highlander per la sua resistenza all'addormentamento, ho capito che una sola cosa poteva salvarmi in un viaggio lungo circa una ventina di ore: la droga.

E dunque,  armata di rimedio omeopatico per  - e qui cito: "bambini iperattivi o irrequieti, ma in sè allegri e pacifici",  e di tanta speranza ci apprestiamo al viaggione di mille mila miglia per tornare al paesello dall'amato Pucciu, padre e marito ormai solo soletto da un mese.

Ora, non amo spostarmi. Teletrasportatemi ovunque, dissolvetemi e ricomponetemi, ma ora di spostarmi  mi attacco alle tende e miagolo la mia ansia e disperazione. Con poppante al seguito, poi, il dramma diventa serio ed il viaggio epico. Ah, di solito il tutto e' preceduto da conversazione con il Pucciu di persona o su Skype, in cui io gli dico cosa fare se l'aereo dovesse cadere.

Mia sorella, che a questo giro ha ascoltato la conversazione su skype, chiosa poi con un  "ma credevo lasciassi tutto a noi!"

Anyway, droga o non droga,  e' andata bene: e' bastato buttare globuli omeopatici in bocca alla squatter appena si distraeva un secondo, buttarla per terra in aeroporto a Francoforte su un vecchio pareo di mia mamma facendola strisciare in ogni dove, lasciarla ciucciare i magazine Lufthtansa, cambiarla n. volte nel bagno dell'aereo, attivita' che le piace molto non sapendo che rischiava di  cadere nella tazza del wc e poi di farsi circa 10.000 m. di volo planando in Irlanda - perche' e' cosi' che succede, no?

Alla fine la poppante  ha pure riconosciuto suo padre all'aeroporto, ed ora - dopo immersioni italiane nella socialita' con amici, amiche, parenti, vacanze etc, siamo tornate alla normalita' del paesello.

Quiete e solitudine.

Aiuto.

lunedì 20 agosto 2012

La vigilia - sottotitolo: ma perche'?



L'idea nasce nel bar dell'aperitivo preferito dalla squatter, ai Murazzi, che se si fanno le proporzioni dovute, in sei mesi di vita e' stata piu' lei ai Murazzi di me in 35, 36, che dico, 29 anni.

Pur non essendo ubriaca propongo alla famiglia intera di fare il giro sul bateau mouche de noartri, proprio il giorno prima della partenza, immaginando fresco venticello tra i capelli, squatter assolutamente incantata dal fiume, rilassata, e pronta poi la partenza alle ore buie del mattino dopo.
Pigliamo Valentina II e via si va lentissimi sul Po, ovviamente con un caldo boia.  Fiduciosamente seduti a prua, siamo vicini a una coppia di nonni disfunzionali con nipotine: una overachiever (ascolta la spiegazione turistica in spagnolo) e una chiaramente esibizionista che si tira su la gonnellina ogni 3 secondi, beccandosi delle gran patele dai nonni.

Non siamo neanche al Valentino che la situazione comincia  a precipitare:

- la squatter  scopre gli spinotti a cui si agganciano le cuffie del pipponcello turistico e con uno strano "arf arf" si tira su in piedi e li ciuccia e/o stacca tutti circa 700 volte

- la piccola esibizionista non demorde, la nonna molla sberle

- mia madre cerca di tenere la squatter che rigurgita - siamo tutti sudatissimi e senza bavagliolini

- scopriamo l'esistenza dell'aria condizionata, abbassata dal nonno di cui sopra, che non vuole che la si alzi, si gira e la alziamo di nascosto, i compagni di prua omertosi ci coprono

- la squatter ha caldo/fame/si e' rotta le balle, mia sorella la passeggia, su e giu' per il battello, la squatter fa ciao ciao con la manina, nessuno la caga, nel dubbio rigurgita di nuovo

- i nonni scendono, i compagni di prua fanno una ola

- la squatter gattona sulla prua, punta al cellulare di una signora, bloccata in tempo ciuccia la borsa di mia sorella

- un signore di Detroit fa foto alla squatter, scopre che e' una connazionale, ci mandera' le foto - parliamo di orti urbani

- a una delle mie sorelle viene il mal di pancia, suda freddo

Scendiamo dopo un'ora e venti, la squatter isterica, noi provatissime.

Ovviamente lo rifaremo. 

giovedì 9 agosto 2012

L'estate della nutria

E' stata una bella estate, e tra pochi giorni la squatter ed io ci apprestiamo a tornare a casa al paesello Amish, dove l"'affranto" Pucciu ci aspetta, lavorando come uno schiavo e dormendo lunghissime notti ininterrotte.
Tra le scoperte 2012: le nutrie della passerella Coppi hanno un sacco di fans.

Se mia figlia da grande vorra' dar da mangiare alle nutrie o ai piccioni, le mozzo le ditina.

L'ho detto, eh.