martedì 18 aprile 2006

Di predicatori e donne perdute

Eh eh, ieri Steve ed oggi pippone. Bene, tutto comincia in un bel giorno di primavera. Il sole era caldo, gli alberi in fiore. Era anche ora di pranzo e dunque io e il Pucciu ci siamo incontrati on campus per consumare un bagel al prosciutto crudo (comprato nel posto descritto qualche post fa in ingenti quantità da un Pucciu fuori controllo). Eravamo stravaccati sul prato quando ecco che giunge un predicatore accompagnato da moglie e figli. Il tapino si apposta in un punto nevralgico del campus e comincia a predicare. Capiamo dagli urlacci che gli rivolgono i passanti che il tizio sta sbroccando di brutto.
Ovviamente mi monta la scimmia di capire di cosa si tratta e, congedato il Pucciu, mi apposto.

Immediatamente due elementi mi tramortiscono: uno, l’ignobile cravatta con una croce porpora su campo grigiastro indossata dal predicatore e due, il cartello “se hai circa 30 anni, sei uno scampato all’Olocausto dell’aborto!” Infatti l’aborto è legale negli USA dal 1973. Capirete che è con un certo gusto che ho assistito all’arrivo della polizia dell’Università che lo ha gentilmente invitato a spostarsi verso altri lidi. Ma questo signore non è solo, qui negli USA. La destra tutta gli fa buona compagnia, tanto che il South Dakota ha recentemente approvato una legge che vieta virtualmente ogni tipo di aborto, compreso l’aborto per vittime di stupro che, dopo essersela sicuramente spassata, hanno avuto pure l’ardire di rimanere incinte. Nell’attesa che la Corte Suprema (recentemente arricchita dall’ingresso del famoso giudice conservatore Alito) si pronunci sulla legge, altri 11 undici –su-cinquanta stati stanno considerando l’adozione di abortion bans. Ora, si spera che la legge venga proclamata incostituzionale, ma comunque la situazione è seria, considerato che, tra le altre cose, i casi di farmacisti che si rifiutano di vendere alle clienti pillole del giorno dopo, pillole anticoncezionali etc. si stanno facendo sempre più numerosi.

Ma non dimentichiamo Lui, l’ineffabile Bushino. Non pago di essersi vantato della diminuzione di teen pregnancies grazie alla educazione all’astinenza nel Discorso alla Nazione del 31 gennaio 2006 (non 31 gennaio 1806), si è anche rifiutato di rispondere a domanda diretta: “are you opposed to contraception?” rispondendo invece che lui è favorevole a “building a culture of life.”

Ah, beh. Ora mi sento più tranquilla.

6 commenti:

  1. Belli, gli Usa.
    Comincio a pensare che non ci sia un paese che offra una via di scampo. E comincio a pensare - ma questo va preso con le molle, scrivo infatti dall' aereoporto di francoforte in pieno jet lag - che i freak siano ovunque. Perché mi sembra che ci sia più gente che parla da sola qui al terminal 1 che qualche giorno fa sulla bowery...

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  2. Ma gli USA non mi sono MAI sembrati avanti da questo punto di vista.
    Anzi navi di bigotti ottusi e sciovinisti approdarono sulle rive della costa est per poi propagarsi ovunque circa qualche secolo fa. Quindi non ci si può aspettare chissà quali picchi di laicismo.

    Esiste uno stato enormemente più progressista, liberal e aperto da quelle parti ed è il Canada.

    L'aeroporto di Francoforte è pieno di Freak?
    Aspetta di tornare in Italia, dove Berlusconi è chiuso in una sua villa in Sardegna in pieno delirio di potere perché non si rassegna d'aver perso e poi mi sai dire dove stanno i freak!

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  3. Luca & Pedro: in effetti, freaks a parte, sembra che l'Europa si curi di recepire il peggio degli USA.
    Pero' e' un paese ricco di contraddizioni, dove si' ci sono questi invasati ma c'e' anche l'assoluto contrario. Per esempio qui ci sono soldi (non tantissimi) per finanziare e sostenere dipartimenti di Judaic Studies, Women's Studies, Afroamerican Studies and LGBTQ Studies. Insomma, reietti vari. Cosa che da noi non accade.

    Canada: anche loro ne hanno fatte delle belle tipo sterilizzazioni di donne Inuit etc. Comunque, a Giugno saro' a Toronto per 3 settimane (se mi danno il visto). Sapro' riferire.

    Luca: buon ritorno.

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  4. Fede: certo che il Canada non è immune da porcate.
    Guarda come sono progressisti i paesi scandinavi, dove però il razzismo - e anche qualche strizzatina d'occhio al nazismo - in passato c'è stato.

    L'importante è imparare dai propri errori, invece di ostinarsi a ripeterli.

    Occhio a etichettare i "Judaic" le "Woman" e gli "Afroamerican" come reietti vari, che poi il Vergano mi s'incazza e non per le donne o gli afroamericani... :-)

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  5. Ma io mica m'incazzo... E poi il pucciu s'è sucato tutta la scuola ebraica, quindi la sua opinione è rilevante.
    Quella di fede no, in quanto donna.

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  6. Commento ignorante:
    Reietti, minorities, negri, frocie, ebbrei... chiamateli come vi pare. Mi pagano per coltivare i miei interessi e tanto mi basta.
    In realta' poi dominano il mondo, n'est-ce pas?

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