sabato 30 settembre 2006

The Illusionist



Andate a vedere al cinema The Illusionist
Poetico, con una bella ambientazione.
Edward Norton e' molto bravo, ma anche Paul Giamatti (sideways) e' bravissimo.

Vi diro', alla fine quasi mi dispiace che siano solo illusioni e non magie vere.
se esistesse la magia avrei fatto apparire dei pop corn, che' il Pucciu non me li compra...

lunedì 25 settembre 2006

Da Toronto a Cincinnati

Week end lungo a Toronto, alloggiati vicini a Chinatown. Pezzi di oca laccata, maiali e seppie appesi nelle vetrine dei ristoranti cinesi che mi sembravano molto "authentic", pure troppo.
Esperienza surreale a "Corso Italia", zona italiana di Toronto dove si sentono parlare piu' dialetti del Sud che italiano ed inglese. Pausa caffe' in un perfetto bar di paese italiano (macchina del caffe' Gaggia, baci perugina e pasterelle) rimasto agli anni 70 con collezione di foto delle nazionali italiani.
Toto Cutugno nell'aria. "siamo una squadra fortissimi" nelle vetrine.

Ed anche un pezzo della wine route dell'Ontario. Ce la siamo tirata degustando vini locali e criticandone la scarsa persistenza.
Comunque vini buoni e paesaggi splendidi.
Da rifare.

giovedì 21 settembre 2006

Lego e identita'


Con il Lego ho sempre fatto schifo. Mia sorella costruiva astronavi della madonna, strutture sofisticatissime multidimensed io a malapena la casetta a un piano. Ci inchiodavo gli omini e bon.
Comunque un po' anch'io sognavo Legolandia (ma esiste davvero?) leggendo Topolino.

Eppero, i tempi sono cambiati. Oggi il Lego diventa tool per fare studi sull'identita'.
O comunque, loro ci provano.
Inutile dire che l'immagine che vedete si riferisce ad una forte identita' femminile (cavalca la tigre!)

martedì 19 settembre 2006

Vicinato

Eccitanti novita' nell'eccitante quartiere di Clifton.

abbiamo una nuova vicina a cui ci siamo presentati ieri. Non le ho offerto una torta di mele come si vede nei film, anzi, mi ha beccata mentre con fare indifferente cercavo di sbirciare nel suo appartamento con la scusa di recuperare il bucato nel basement. Il Pucciu, dopo l'incontro mi comunica che non se la fara'. NIente fantasie sessuali con la vicina figa. Eppure e' bionda, strano che al Pucciu non basti.

Ma l'arrivo della bionda ci priva del mitico Bagonghi, gia' nostro dirimpettaio. Come consolarci senza i suoi rutti ed altre emissioni gassose sul pianerottolo, preferibilmente la mattina presto? E, piu' importante, non ero riuscita a terminare la mia indagine riguardo alle sue frequentazioni sessuali. Sospettavo che adescasse le clienti mature dell'hotel in cui lavorava, ma non ho le prove. Mi rimane una foto dei suoi stivali texani, per i momenti duri.

Se ne sono andati anche i vicini rumorosi, e, con mio grande giubilo, ci sono dei vicini grassoni che suonano nella banda della UC. Penso che l'era dei party maledetti e rumorosi sia tramontata. questa e' gente che ha messo le tendine alle finestre, non so se mi spiego.

Poi, il Pucciu al supermarket mi ha indicato con timore reverenziale tale "sopravvissuto alla battaglia di Stalingrado". Se sopravvive anche agli ormoni della carne americana, va messo in bacheca.

La coppia gay dell'enoteca e' sempre li' tranquilla, il vecchiardo che lo becchi sempre in biblioteca che fa le parole crociate anche, il veterano che ciancia con tutti sull'angolo della strada pure. Purtroppo ho un buco nel cuore perche' il sushi man e' andato a sposarsi nel suo paese. riesco a malapena a passare nel suo baracchino occupato da una signora. ancora non ho avuto il coraggio di provare il sushi.


Direi che siamo pronti per ricominciare...

domenica 17 settembre 2006

Back in town

Contrariamente alle premesse, ce l'ho fatta. dopo un viaggio di piu' o meno 24 ore tra attese, scali etc sono arrivata a Cincinnati. Devo dire che mi stavo facendo venire un attacco isterico perche' il pucciu ha tardato 5 minuti a venirmi a prendere e a me gia' veniva da piangere, che non avevo i dollari per un eventuale taxi, che vaffanculo dopo 3 mesi poteva almeno non sbagliare terminal (infatti nella mia testa lui non era li' perche' aveva sbagliato terminal), che le valigie pesavano come piombo e dunque sarei morta di fatica e dolore accasciata in un angolo di CVG Kentucky airport. Da sola, forse in uno stand di Starbucks. Che morte cheap.

Malgrado il mio carnet di incontri folli e occasionali durante i viaggi (seguaci di Scientology, pazzi certificati, agenti carcerari di Pianosa, etc), non ho conosciuto nessuno. Solo Lars, il mio addetto alla sicurezza a Francoforte. Che mi restera' sempre nel cuore, un po' perche' ormai sa tutto su di me ed i miei bagagli, un po' perche' mi ha permesso di tenere con me un campioncino di crema idratante. Mi ha anche chiesto se avevo qualcosa che potesse essere usato come arma. Volevo dirgli "il mio fascino", ma mi sarebbe costato davvero troppo caro.

venerdì 15 settembre 2006

Povero Muccino...

Esce oggi negli States "The Last Kiss", con protagonista una delle squinzie di "The O.C.". Di che parla? "An engaged 30-year-old struggles to see if there is more to life by having an affair with a young college student" (CinWeekly). Maggiori dettagli sul CityBeat: "Engaged and on the brink of 30, Michael is terrified that all mistery will evaporate from his life when he marries longtime girlfriend Jenna. His crew of friends doesn't help matters, all of whom are either unhappily married, unhappily jilted or happily single. Enter Kim, a flirtatious, impossibly cute college girl who's dead-set on grabbing Michael for herself. Ah, what's a man to do?"
Ricorda niente?

lunedì 11 settembre 2006

Destino infame

Volevo votare qui per far vincere al tipo del Flying Spaghetti Monster un premio per lo humor di non so più quale rete televisiva. Ma mi sono bloccata. In lizza c'è anche l'opera completa di Calvin e Hobbes.
E ora?

Fede si guarda l’ombelico



Questa estate è andata storta. E sono fortunata a potermene andare anche se purtroppo lascio qui persone che ho a cuore in condizioni difficili. Dunque sabato parto e non sono contenta né di partire né di restare qui.
Ergo, romperò le balle al malefico Pucciu. Questo è l’assioma della coppia nostra, non so se lo avete capito. Qualunque cosa succeda, io tiro fuori la mia innata drammaticità - che a due anni mi spinse a dichiarare, previo strapparsi fiore dai capelli: “Io mi uccido!” Non ero depressa, solo egocentrica. Le mie zie stavano cambiando il pannolino a mia sorella e non prestavano attenzione a me ed al suddetto fiore. Uccidersi era il minimo.

Ma comunque, dicevamo, mi attaccherò alle tende, abuserò della pazienza del Pucciu dicendogli però che lo faccio perché ho una personalità complessa e sfaccettata e tormentata molto fascinosa. Non la berrà. Troverò anche modo di deprimermi perché dopo 3 mesi in Italia il mio inglese farà schifo. Questa la berrà, perché è vero.
Per il resto, mi aspetta il campus e tra poco i colori autunnali da fotografia. Imparerò lo spagnolo, così parlerò nessuna lingua bene ma tutte mediocremente. Tanto quello che è mediocre va alla grande ovunque, dunque perché no? (notate che osservazione pessimistico/depressa)
Scriverò la tesi di Master e cominceremo a chiederci dove vivere e cosa fare l’anno prossimo.
Mi aspettano anche delle amiche che non vedono l’ora di mangiarsi i gianduiotti (volevano quelli di Gobino, ma non capiscono nulla - io gliene porto di meno cari) e di scolarsi bottiglie di rosso raccontandosi casini sentimentali e pettegolezzi. Andremo al cinemino di quartiere. Al balletto ed ai concerti, e anche di nuovo a Toronto.
Mi ritufferò nei pipponi femministi.
Il Pucciu mi coccolerà anche se sono rognosa, a costo di farmi ubriacare ogni sera per rilassarmi.
Alla fine, cazzo, neanche questa volta la depressione durerà.

mercoledì 6 settembre 2006

Mai più senza


Premessa: un tempo, viaggiando in aereo, nella tasca di fronte al sedile di ogni passeggero, oltre alle istruzioni per la sicurezza e al fondamentale sacchetto per il vomito (di cui un amico agente di viaggi possiede un’invidiabile collezione), trovava posto un misero catalogo del Duty Free shop, contenente sigarette, profumi, Toblerone e poco altro. Oggi – perlomeno sui voli da e per gli Stati Uniti – un malloppo di varie centinaia di pagine occupa buona parte dello spazio che vorremmo farcire con libri e quotidiani. Ai tempi di “Cuore”, gli imperdibili oggetti in catalogo sarebbero stati sbattuti in blocco nella rubrica “Mai più senza”. Oggi, certa di farmi cosa gradita, qualche anima gentile si è persino premurata di farmi trovare nella buca delle lettere un buono d’ordine per questo prestigiosissimo pugnale in porcellana lavorato e dipinto a mano.
Visto che l’oggetto è in edizione limitata e si aspettano una “strong demand”, non volevano rischiare che mancassi l’occasione. Che premurosi.

sabato 2 settembre 2006

Celebrity spotting

Ora me la tiro.
Ero a New York a fare da pastore (ah, la vocazione messianica!) ai miei per qualche giorno. Usciamo da un locale del Meatpacking District e una limousine nera ci si ferma davanti. Scendono alcuni ragazzotti a me sconosciuti ed io passo oltre chiedendomi chi possano essere. A quel punto ci raggiunge mio padre, dicendo: “Avete visto chi è uscito dalla limousine? Brad Pitt!” (senza Angelina). Dunque, tecnicamente io non l’ho visto, ma di sicuro lui ha visto me. Mi avrà riconosciuto?