venerdì 28 aprile 2006

Porte aperte in accademia

Un amico/collega - quale soddisfazione nel potersi definire collega di qualcuno per chi fa lo studente da una vita! - mi domanda se le leggende metropolitane sulle idiosincrasie delle università statunitensi siano vere. Del tipo: quando ricevi le studentesse, devi sempre lasciare aperta la porta del tuo ufficio.
Assolutamente sì. La regola della porta aperta vale anche per gli studenti maschi, che saresti tentato di malmenare quando tagliano la lezione e poi li incontri al campetto (dev'essere una dipendenza questa; anche dopo i 30 la scimmia del basket ogni tanto ti trascina al campetto).
Dunque; eccovi, in ordine sparso, alcuni miti universitari da confermare:
- gli studenti americani girano sempre in ciabatte, cappellino, e bermuda o pigiama;
- gli studenti americani sono mediamente dei selvaggi (scorgo dalla finestra un imbuto con cannula acclusa atta a strozzarsi di birra, nonché il glande di un giovane energumeno che piscia dal terrazzo della casa di fianco);
- gli studenti americani sono mediamente dei deficienti (alla domanda: perché hai scelto di seguire un corso d'italiano, più d'uno risponde: per cuccare);
- il corpo docente è totalmente in balia degli studenti (i miei ancora non riescono ad accettare che io debba parlare italiano per insegnarglielo, e se ne lamentano nelle evaluations);
- i campus sono fighissimi e pieni di servizi inimmaginabili per chi ha fatto l'università in Italia (ho visto Milan-Barcellona su megaschermo nel laboratorio di lingue...);
- ci sono sempre un sacco di feste ed iniziative varie, che sporadicamente lasciano un po' di tempo per lo studio ("Prof., penso che mollerò il corso perché non ho mai dovuto studiare tutti i giorni un'ora intera per un corso. Non ce la faccio proprio!!!")
Ho di certo dimenticato qualcosa; rimedierò nelle prossime puntate. Ora vado a chiamare la polizia per far elettrificare i miei vicini che, tra un urlo e un rutto, giocano a bocce con la musica a palla.

1 commento:

  1. Caro Vadim,
    grazie per la risposta. Mi aspetto il link per vederti parlare in tv...

    RispondiElimina