venerdì 28 aprile 2006

50 anni di silenzio




Il 15 agosto 1945 segnò la disfatta del Giappone. Forse fu la sconfitta del paese, e la complicità degli USA a far sì che alcune storie non venissero raccontate, e alcuni crimini non puniti. Ma un giorno, all’inizio degli anni 90, alcune vecchie signore, perlopiù coreane, decisero che 50 anni di silenzio erano ormai troppi. Si organizzarono e cercarono di far valere le proprie ragioni. Queste anziane signore, durante la seconda guerra mondiale furono rapite e tenute prigioniere in quelli che con un eufemismo venivano chiamati Comfort center. In pratica, per anni esse (le stime parlano di 200 000 donne dai 12 anni in su) furono schiave sessuali a completa disposizione dell’esercito giapponese. E le schiave non sono prostitute. Non venivano pagate, venivano private del nome e del diritto di comunicare tra di loro, o meglio, del diritto di parlare in assoluto. Il loro destino era principalmente la morte. L’obbligo di soddisfare i bisogni sessuali di centinaia di soldati al giorno favoriva la comparsa di infezioni, le emorragie, le malattie veneree. Alcune impazzivano e venivano abbandonate nei boschi dai soldati giapponesi. Alcune furono costrette a cibarsi di carne umana.

Per 50 anni la vergogna, la non volontà dei governi di far luce sul sistema di “prostituzione” decisa ed organizzata dal governo giapponese ha fatto sì che queste donne tacessero. Ora hanno 70-80 anni, molte sono malate, e però raccontano instancabilmente le loro vite rovinate per sempre, le menomazioni che hanno impedito loro di avere figli, un marito, insomma, quello che sognavano da ragazze. È da più di dieci anni che chiedono le scuse del governo giapponese, il quale ufficialmente non ha ammesso nulla, ma ha offerto loro dei soldi attraverso fondi privati.

Le signore hanno per la maggior parte rifiutato; limitarsi ad accettare compensi finanziari significherebbe rinunciare a veder riconosciuto il fatto che ciò che è successo loro non è qualcosa che è accaduto per caso, ma che il sistema dei comfort center è stato pensato, deciso ed attuato dall’esercito giapponese. Il tempo pero’, gioca a favore del governo giapponese, Data l’eta’, queste signore stanno morendo, e tra pochi anni non ci sara’ piu’ nessuna di loro che potra’ testimoniare.

Comfort women qui e qui

2 commenti:

  1. Vincitori e vinti hanno in comune sempre la stessa cosa: scheletri negli armadi! Un'altra atrocità dimenticata per la Ragion di Stato.
    Bel blog, molto eclettico.
    Alla prossima!
    Ciao.

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  2. Frank, benvenuto.
    Quello che in questo caso ho trovato interessante e spaventoso e' come lo stesso meccanismo che ha fatto si' che queste donne siano state sfruttate sessualmente sia stato anche in grado di farle vergognare della loro condizione e le abbia fatte tacere per 50 anni.

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