lunedì 28 aprile 2008

In America succedono cose

I bambini si prendono la varicella, ma hanno piu' pustole e sono piu' purulente del bambino medio italiano. Il bambino americano non si gratta volgarmente, si struscia gentilmente addosso alla maestra di Italiano che gli legge la storia dei tre bravi lupetti e del grande maiale cattivo, che dotato di martello pneumatico distrugge la casa dei tre lupetti.

La prof, cercando di spiegare il condizionale chiede a studentessa Pippetta:"Pippo e' sull'aereo, va a londra, cosa potrebbe fare (a Londra)?"
"Uhm, ecco, come si dice paracadutarsi?"

Il Pucciu si sveglia la mattina, emette dei PIO PIO PIO con una voce da orco. Il
segnale e' giunto, la moka va messa sul fuoco. Quando va bene il Pucciu riceve anche un dolcetto con il caffe'. In Italia non succede, perche' i due vivono separati. Qualche settimana/mese l'anno separati e' cio'a cui devono quasi nove anni di relazione.

Il 25 aprile passa ignorato, ma non nelle classi di Italiano dove risuona "Bella Ciao" cantata dai Modena City Ramblers. Nel nome della liberta' di tutti i popoli non sono stati assegnati compiti. Si ripercorrono con il Pucciu le vicende dei personaggi che popolano le memorie familiari: il prozio partigiano eroe ma violento e bastardo in casa, il nonno che torno' tardi dalla guerra (e piu' grasso) perche' si fermo' in Germania a far compagnia alle tedesche, il nonno che fece due guerre e che nella prima uccise un austriaco, il bisnonno che ne fece una sola e che non riconosceva l'esistenza dei pinguini.

Si sentono in giro i profumi dei fiori e dei barbecue, arriva la primavera e l'americano del Midwest si incolla alla griglia. Quando non gioca a corn hole, of course.

Hillary rimonta. Qui si deve organizzare trasloco, trovare lavoro, organizzare un mese di giro degli States, nonche' correre fottute 7.7 miglia domenica mattina ad un'ora da pazzi.

lunedì 21 aprile 2008

Back in town



Per ora:
Chicago e' bella.
Non ho messo il sedere sul treno che prendeva sempre George Clooney in ER.
La Chicago deep dish pizza dovrebbe essere dichiarata fuori legge, avendo un peso specifico superiore a quello del piombo.

E io devo correre la terza tranche della maratona, quella piu' lunga.

Dettagliate descrizioni di Chicago (che lo vogliate o no) seguiranno, ora devo andare a fondare la barriera delle sei miglia.

venerdì 18 aprile 2008

Anarchia




- Lei si chiama Pippa e io Pilla siamo gemelle! Tu sei la mamma e vieni e ci svegli e ci urli di andare a scuola !!!!! (in due urlando fortissimo)
- Serpente, serpente, SERPENTE!!!!!!!!! (prende la rincorsa e mi si stampa sulla schiena, finche’ lo tiro su e giochiamo all’elicottero – il serpente e’ la mia chic sciarpa indiana)
- Entro in classe: Dai dai dai, andiamo a fare lezione fuori!!!!! Sul prato!!!!! Daiiiiiii! (due studenti intanto sono arrampicati sulle finestre cercando di aprirle – e’ una classe universitaria)
- Dai Fede, sei a quasi tre quinti della corsa, ce la puoi fare, ce la fai. Al miglio 4 non mi rimane la forza neppure di fargli un gestaccio. Ma continua: come la vuoi la pasta stasera? Io ti elenco le opzioni e tu mi fai un cenno (quota 5.6 miglia – quasi al dunque se correro’ la quarta leg della Flying Pig Marathon, indietro se correro’ la terza)
- Correndo mi asciugo la faccia dal sudore con un piccolo asciugamano e mi viene in mente la Maddalena che asciuga la faccia di Gesu’ in non so quale dipinto – sara’ l’effetto di vedere Ratzinger al tg mentre corro…

Intanto si parte per Chicago. Vedro’ Hopper e ascoltero’ il blues e quando tornero’ sara’ forse tutto normale.

martedì 15 aprile 2008

Fosse Berlusconi il mio problema



Il sole splende ed il Pucciu si aggira discinto in cucina mormorando con la sua "erre" un po' cosi': Povca tvoia povca tvoia, Fede guavda non sono mica contento!
In cucina abbiamo due finestre e zero tende, forse neppure le vicine saranno molto contente o forse si.

Anche non fossero contente, siccome il Pucciu e’ discinto nella sua proprieta’ privata, non possono dire nulla, ma possono voltare le spalle al peraltro sexy lato B del Pucciu.

Un po’ come noi che da lontano guardiamo l'Italia e vediamo cose non ci piacciono, pero’ abbiamo il privilegio di poterci voltare dall’altra parte, di rifare le valige e cercare un posto diverso dove stare.

Un posto

dove nessuno mi dica che per meno di 2500 euro un lavoro non lo accetta neanche (famiglia di due persone)

dove gli ex sessantottotini non ci guardino dall’alto delle cattedre dove siedono inchiodati da decenni vantandosi del fatto che loro hanno cambiato il mondo e noi no

dove i nani e le ballerine vengano esiliati per sempre nel loro magico regno delle novelle 2000-3000, Visto etc e non pretendano pure di parlare, o peggio, fare i/le maitres a’ penser.

dove quello che voglio fare del mio utero, nel mio utero, sul mio utero sia un diritto acquisito una volta per tutte

dove la ggente ggiovane stia a casa da mamma e papa’ perche’ non PUO’ fare altrimenti e non solo perche’ stanno risparmiando per una casa piu’ grande o una macchina piu’ lussuosa (e succede, oh se succede)

dove non senta piu’ nessuno dire che gli extra-comunitari rubano il lavoro agli italiani/americani/inglesi/francesi/etc.

E se un posto cosi’ non lo trovo, rimane sempre l’idea di ripartire dalla comune a Fanghetto, frazione diOlivetta S. Michele (ValRoia)dove allevare in piena liberta’ dei piccoli disadattati che magari non aspireranno nella loro vita solo ad essere felici (e si fotta il resto del mondo).

Yes, We Can.

venerdì 11 aprile 2008

Aprile 2008



A Cincinnati sono fiorite le giunchiglie ed il Pucciu mi ha ricordato della poesia “Daffodils” di Wordsworth:

….And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.

Aspetto le elezioni in Italia con fievoli speranze

Alcuni dei miei piccoli assistiti si sono ammalati: passo parte della mattinata a leggere favole con tre bambini bollenti di febbre accasciati addosso. Infatti sono un po’ ammalata pure io.

Il gran caso delle ultime settimane e’ un uomo che sta portando avanti una gravidanza. In realta’, una donna transgender con apparato riproduttivo intatto che e’ ricorsa all’inseminazione artificiale. E’ successo di tutto, e in una trasmissione la vicenda di quest’uomo (perche’ e’ cosi che si identifica) e’ stata definita disgustosa. Ma come lui stesso dichiara in un articolo su Advocate: “But our situation ultimately will ask everyone to embrace the gamut of human possibility and to define for themselves what is normal”.

Sto per sfondare le 5 miglia (su 6-7 che devo raggiungere entro i primi di maggio). Al primo miglio tutto bene, al secondo voglio morire, al terzo ci arrivo guardando le calorie che faccio fuori, al quarto ho le visioni, di li’ in poi un miracolo se non volo dal treadmill.

Su incoraggiamento del Pucciu ho scritto una magnifica e lunga to do list. Pero’ l’ho persa. E dunque forse ne devo fare un’altra e ci devo scrivere su di cercare la vecchia to do list. Nella to do list c’e’ scritto : trovare un lavoro da qualche parte. E questo mi agita un po’.

mercoledì 9 aprile 2008

Ops, they did it again!

Come avete visto, ho documentato il processo di voto mio e del Pucciu. Fatto il dovere di brava cittadina, mi sono decisamente alterata ieri quando mi e' arrivato nella posta un bel plico le schede per votare ed il mio certificato elettorale.

La brava cittadina che sono si trova poi ad un bivio: cosa fare delle schede? Mangiarsele? Riconvocare Ganesh e Buddha e fare un falo' purificatore? No, manda una mail a chi di dovere. Quando si ha a che fare con la pubblica amministrazione questo e' un passo pericolosissimo, perche' non temo tanto l'errore, quanto la giustificazione dello stesso, che in genere ti fa intravvedere abissi che e' meglio ignorare.

Facciamola breve: durante una conversazione telefonica mi si dice che l'errore e' dovuto al fatto che in un certificato elettorale appariva il mio secondo nome e in un altro no. Pero' il resto combaciava: nome, cognome, data di nascita, comune di residenza.

Insomma, le mie schede ripartiranno oggi per dove sono venute. La fiducia nella macchina amministrativa decresce ed io mi chiedo cosa sarebbe successo se avessi votato due volte. Se ne sarebbero accorti?

domenica 6 aprile 2008

Edward Hopper mon amour

Tra due settimane, lui, il Pucciu ed io all'Art Institute di Chicago.



Nighthawk, 1942




Room in New York, 1932

venerdì 4 aprile 2008

Momento democratico

Sono arrivate, declinate in deliziosi colori fashion abbastanza primaverili.
Notare sullo sfondo la manina a paletta del Pucciu e una riproduzione/feticcio di Platone impiccato al porta foto.



Ringrazio gli ideatori delle schede, perche' le hanno create in colori che si abbinano perfettamente alla mia borsa preferita. Un tocco di classe niente male.



Anche i numi tutelari della casa femminista, un Buddha del ristorante cinese ed un Ganesh regalo di Ester, esaminano le schede e supervisionano la correttezza dell'operazione. Buddha commenta che i loghi fanno cagare. Ha ragione.



Dopo aver verificato che io non avessi votato per la Dani Santanche' (piuttosto mi sparo) la manina del Pucciu - notaio prende le schede e le piazza nell'apposita busta bianca da sigillare. Notare che la stava per votare lui per sbaglio.




La busta bianca va nella busta con l'indirizzo del consolato di Detroit (nostro consolato di zona). Nella busta con l'indirizzo va anche il tagliando elettorale.



Ecco, e' tutto finito. diciamo che si puo' fare, ma con poca passione e poche speranze.

mercoledì 2 aprile 2008

Quanto ci vuole

Ieri stavo correndo e in preda alle allucinazioni prendevo in considerazione i Grandi Temi della Vita.

Tenetevi forte.

Sono quasi tre anni che vivo a Cincinnati e alla fine dell'estate ce ne andremo. E pensavo che tre anni sono proprio il tempo che ci vuole per sentirsi a casa in un posto che non e' casa tua. Specie se i primi due sono passati a capo chino sui libri che gia' grazie se rivolgi la parola al fidanzato mentre lui fa esattamente lo stesso.

Dopo (quasi) tre anni le cose cambiano: ho abbastanza studenti ed ex-studenti da incontrare sempre qualcuno con cui scambiare due chiacchere, con il pescivendolo amichetto del Pucciu (il Pucciu fa manovre agghiaccianti per essere servito da lui e gli fa l'occhio da triglia) parliamo di suo padre ottantenne che se ne e' andato solo soletto in Italia e non chiama mai. Con il mio solito spirito ottimista io sibilo al Pucciu: "Magari e' morto da qualche parte in italia e non lo identificano!!!"

Cominciamo ad avere amici veri con cui si parla di tutto, soprattutto di cazzate, ma anche dei suddetti Grandi Temi. Nascono bambini e li vediamo crescere, ho il mio parrucchiere di fiducia (in realta' tradito piu' volte, ma lui finge di non accorgersene), il negozio di frutta e verdura preferito che sa che siamo italiani e ci chiede se ci piace il loro "gelato". Ho imparato a fare un nuovo mestiere, e finalmente padroneggio - con pessimo accento - la lingua.

Insomma, mentre sentivo gli spilli della fatica trafiggermi il cervello intorno al miglio 2,5 (e devo solo arrivare a 6, 7 miglia) pensavo a quanto ci vuole, in tempo e fatica ad appartenere ad un posto.

Poi pero' sono scesa dal treadmill e con vago senso di nausea ho ricominciato a pensare alle solite cazzate: cosa cucina il Pucciu per cena?