mercoledì 26 settembre 2007

Lato B

Tra i culi si/no di Miss Italia - oops, il lato B- e la ragazza anoressica mostrata nella pubblicita' di Nol**ta le povere femministe non sanno piu' da che parte guardare. Ahinoi. Dunque le mie dichiarazioni sono: caldeggio l'abolizione globalissima di Miss Italia, Mister Italia, Bello del quartiere, Fichissima della scala B, whatever. Il perche' lo sapete da voi.

Ma dato che Miss Italia ce la teniamo, mostriamo il maledetto lato B! Voglio dei primissimi piani! E che cazzo! Che si veda finalmente che anche le Miss hanno la pelle a materasso, le culottes de cheval e le smagliature coperte dal cerone.
Cameramen della Rai, unitevi e inquadratelo per tutte le povere mortali -me inclusa- che si ammazzano di acqua gym, che si spalmano la crema anticellulite che fa le terga rosse come quelle di un babbuino (e scalda pure!). Fate vedere questo lato B, mettete da parte finte remore e nun ce scassate piu’. In attesa della rivoluzione femminista, of course. Se ce la facciamo prometto piu’ buccia d’arancia per tutte, e anche un po’ di ritenzione idrica, crepi l’avarizia!

E poi, la ragazza anoressica. Sono perplessa. Concordo con alcuni commenti che si trovano qui. Se volete scioccare la gente, mettete delle foto di ragazze e ragazzi anoressici ricoverati in ospedale, attaccate alle flebo, in camici ospedalieri. Capisco che si volesse in particolare richiamare la questione dei modelli di bellezza in pubblicita’ e quindi la posa da modella e’ voluta, ma mi perplime (non esiste “perplime” ma a me piace) il marchiazzo di abbigliamento in bella mostra.

Domande scomode

Ieri finalmente, dopo settimane interrotte dalle festività ebraiche di inizio anno, comincio il mio lavoro di assistente ed incontro per la prima volta gli studenti di Filosofia Ebraica Medievale:
- Allora, ragazzi, vi servono chiarimenti sulle letture assegnate e/o sui temi trattati nel corso finora? Avete domande?
- Voi in Italia discutete molto se sia migliore la cucina italiana o quella francese?
- ...

martedì 25 settembre 2007

Solo qui



Amo la pragmaticita' americana, meno il consumismo. Ma quando i due fattori si uniscono, nasce questo: il porta pillola che con allarme incorporato che ti avverte se la stai dimenticando.
Esiste anche nella versione leopardata.

sabato 22 settembre 2007

Senti ma....

Ho una domanda.
Dimmi.
Ma tu ci stai insegnando l'italiano italiano che si parla in tutta Italia o un dialetto?
...

giovedì 20 settembre 2007

Primo giorno di squola

Innanzitutto una si sveglia alle 5,30 del mattino causa jet lag. Non so cosa fare, mi viene sonno dalle tre del pomeriggio, la sera tiro fino alle 11 e poi mi sveglio e che faccio alle 5,30? navigo come un pesce morto su internet, lavoro a maglia, mi vesto e faccio i pancakes per colazione, che avendo lezioni da dare e da prendere ininterrottamente dalle 10 alle 15, il pranzo salta. E sveglio il Pucciu che mi fa: " ma come, in tre ore che sei sveglia non hai fatto un cazzo? potevi stirami le camicie, potevi lavare le pentole, potevi..." questo per bilanciare rose etc.

Ma la scuola e' cominciata, il campus ferve di attivita', ci sono le matricole che si aggirano con sguardo sperso, gli studenti che hanno 3800 possibili questioni da sottoporre, disabilita' da rivelarti (e qui dico, grande organizzazione dell'universita' che ha un servizio apposito che li aiuta in tutti i modi), rivelazioni di essere di origine italiana e pure un po' legati alla mafia- ma solo una parte della famiglia, eh!, future assenze e questioni burocratiche a cui rispondo in modo spesso sbagliato.

Ho 4 classi invece di 2 causa malattia di una insegnante, non mi ricordo un nome, quando vengono in ufficio un secondo dopo la fine della lezione gli faccio: "Ma tu chi sei? in che classe sei? Cosa vuoi da me'?"

Ma mi piace, oh, se mi piace, almeno il primo giorno, vederli gasati perche' stanno imparando una nuova lingua che e' cosi' "cool". Durera' poco, ma per ora me li godo cosi'.

mercoledì 19 settembre 2007

Welcome home

cosi' mi disse l'ufficiale addetto al controllo severissimo dei miei documenti appena sbarcata ad Atlanta, dopo una fila di un'ora e mezza tra bambini piangenti ed Italiani imprecanti contro i disservizi americani. Siccome io invece impreco contro i disservizi italiani, non ho potuto unirmi alle lamentele, non si puo' proprio lamentarsi di tutto. Comunque, il welcome home e' stato condito dalla frase " Non capisco, i tuoi dati non passano!" "Ma perche'?" "non lo so" e prende tutto e mi manda nella stanzetta degli ulteriori controlli. A quel punto volevo sedermi, dopo circa 20 ore tra treni, autobus, aerei, con il bagaglio da ritirare e da ridepositare, un ultimo aereo da prendere al pelo, e piangere fortissimo.

Tra poveri indiani vessati, colombiani inquisiti da ufficiali grassissimi, mi sono concentrata e con la forza del pensiero ho guidato la mano di un ufficiale che pesca la mia cartellina tra decine di altre, mi guarda, mette due timbri, non fa domande e mi manda via. Cazzo, fammi domande inquisitorie, anche per finta,mi fate prendere uno spavento per niente??? perquisitemi, almeno!

Che il viaggio sarebbe stato duro avrei dovuto capirlo gia' a Malpensa, quando un volto televisivo conosciuto mi ha fatto notare che il mio zaino era pieno da scoppiare e che la prossima volta dovevo prenderne uno piu' grande. Colpa mia che gli ho chiesto se lui era lui.

Alla fine dell'Odissea una vagonata di sushi di cui sapete e un mazzo di rose rosse mi hanno rimesso al mondo. La bestia immonda quando ci si mette e' un vero signore.

lunedì 17 settembre 2007

On the phone

Grande paese questo. Vuoi mettere la comodità di ordinare tutto per telefono?

Messiah: Pronto, buongiorno, vorrei parlare con la gentile signora che fa il sushi lì da voi.
Supermercato: Un attimo che guardo; mi sembra che oggi ci fosse un uomo…
(Alla faccia della sicurezza e del controllo qualità!)
M: Vabbe’, chissenefrega. A me interessa il sushi!
Sig. ra Sushi: Pronto?
M: Salve, vorrei ordinare un “party tray” di sushi per domani – facciamo per le 5?
S: Ok, vuole 5 party trays di sushi per domani.
M: No, no, solo uno. Quello che si chiama “Seafood Lover”.
S: Ah, ok; guardi il menu e mi dica quale vuole.
M: Ho il menu davanti a me. Voglio un “Seafood Lover” party tray per domani alle 5. Ci sono 29 pezzi: 12 spicy rolls, 9 rainbow rolls e 8 nigiri.
S: Ah, ok.
M: Le serve il mio nome?
S: Io mi chiamo Kenume (o qualcosa del genere)!
M: Io mi chiamo xxx.
S: Piacere di conoscerla!
M: Credo che ci siamo già conosciuti. Ho già preso il sushi da lei varie volte.
S: Ah, mi lasci il suo numero di telefono!
M: 961-1283. Allora ci vediamo domani alle 5.
S: Ok, lascio il suo sushi al manager.
(Ma come, dopo 10 minuti di delirio telefonico per riuscire a metterci d’accordo!)
M: … Ok…

giovedì 13 settembre 2007

Averlo saputo prima…

Ho finito da poco uno spaventoso malloppo su linguaggio, eros ed essere nella Qabbalah.
In quello che è stato accolto come Lo Studio Definitivo sull’argomento, L’autore – uno dei due massimi esperti del ramo, incontrato ed involontariamente offeso dal sottoscritto tempo fa – delira per centinaia pagine densissime di paradossi poetici e linguaggio heideggeriano, chiamando in causa, fra l’altro, la teoria della relatività di Einstein, le canzoni di Bob Dylan, e la Vergine Maria.
Oltre vent’anni di studi (suoi) e svariati mesi di soffertissima lettura (mia) per giungere faticosamente alla conclusione che tutti i cabbalisti vissuti tra tredicesimo e diciassettesimo secolo erano degli irrimediabili maschilisti. E degli omosessuali latenti.
Cazzo. Il complotto femminista si è infiltrato pure nei miei studi.

lunedì 10 settembre 2007

Teofania suina

Avere uno chef/wine consultant come amico in questa terra di malgustai è decisamente una benedizione.
A parte il fatto che non osiamo invitarlo a cena da noi per manifesta incapacità di reggere il confronto in cucina.
A parte il fatto che dopo tre mesi di bagordi in Italia sarei ufficialmente a dieta.
E lui m'invita ad un party nel quartiere hip di Cincinnati.
A casa di un distributore di vini (indovinate un po' cosa c'era da bere. E quanto.)
Con l'orchestrina jazz che suona nel backyard.
Brulicante di cuochi - fra cui Jean-Ro, la superstar locale, a cui mi presento, con le mani untissime, nel mio improbabile francese.


Infine, dopo svariate portate di bue, maiale, gamberi e anatra arrosto, appare lui:

E la mia domenica non è più la stessa.

lunedì 3 settembre 2007

Ritorno al porcile (no offense intended)

Arieccoce.
Previo solito viaggio della speranza passato a setacciare gli uffici bagagli smarriti di mezza Europa, con tanto di notte aggiuntiva al Ramada Airport di Philadelphia e valigia riconsegnata in ritardo, ho ripreso possesso dell'amato focolare nel Midwest.
Il primo giorno è trascorso a riordinare l'"ordine" lasciato dalla femminista, per troppo tempo in perniciosa libertà casalinga. Accolto da patate germoglianti e pile di riviste femminili, mi sono vendicato scolandomi l'unica bottiglia di vino rimasta (tragico errore: trattavasi di prezioso regalo da aprire rigorosamente insieme a lei).
Nel caldo tropicale del uichend del Labor Day, gli studentelli stanno traslocando nelle nuove case, mentre io prego che i nostri nuovi vicini siano Mormoni o Amish, che vanno a dormire al tramonto e non fanno casino. Ovviamente sono stato coinvolto in un trasloco di domenica mattina. Ovviamente ho visto i fuochi artificiali di fine estate da solo a casa, in roboante diretta tv.
Sto combattendo contro un gietleg che m'impone ritmi sonno-veglia terribilmente inadatti alla mia persona (sveglia alle 6, a dormire alle 22!) a suon di birre serali con la fidata Abby. Che proprio l'altra sera, parlando di una comune amica, ha aggiunto un'ulteriore lesbica alla lista delle mie locali conoscenze femminili. A questo punto sono ufficialmente circondato: un complotto femminista per mortificare il mio virile orgoglio di maschio latino? Confessa le tue trame, diabolica Bollore!