It is cool to be italian e soprattutto e' cool avere un visto....In questi giorni in tutti gli Stati Uniti si susseguono manifestazioni di protesta da parte di immigrati, soprattutto appartenenti alla comunità ispanica. L’ultima ha avuto luogo a New York ieri e vi hanno partecipato alcune migliaia di immigrati. Il motivo della mobilitazione è il discusso
Bill on Immigration HR 4437 Se questo Bill passasse così come è anche al Senato l’immigrazione illegale sarebbe gravemente criminalizzata e, tra le altre cose, verrebbe criminalizzato chi aiuta in qualche modo, sia pure per ragioni umanitarie, gli immigrati undocumented. Per esempio, il pastore di una chiesa che distribuisce pasti agli immigrati illegali diventerebbe colpevole di favoreggiamento dell’immigrazione illegale.
Questa è l’aria che tira. Gli immigrati sono costantemente presentati come parassiti, sottolinenando il fatto che vengono negli Stati Uniti per mettere le mani sul sistema sanitario e sul welfare americano (che notoriamente offre agli americani stessi una gamma di servizi davvero invidiabile!). Nel 1994 lo stato della California votò la
Proposizione 187 , in base alla quale non sarebbe stato possibile offrire alcun servizio pubblico (dall’educazione alle cure mediche) a nessun individuo se non chiaramente identificato come immigrato legale o cittadino americano. Fortunatamente la proposizione venne poi dichiarata incostituzionale, ma quello che più fa effetto è l’irrazionalità di tutto il discorso anti-immigrazione che di fatto si basa sulla “paura dell’immigrato”: l’immigrazione diventa una minaccia per il tessuto sociale americano stesso.
Infine, dell’immigrazione vengono costantemente presentati i costi e mai i benefici che ne traggono coloro che di fatto sfruttano il lavoro quasi gratis offerto dagli immigrati illegali. Per il movimento femminista (eh..sono sempre una studentessa in Women’s Studies…) quello che è particolarmente problematico è che lo sfruttamento del lavoro delle donne immigrate illegali come tate o colf sembra essere la precondizione per alcune americane per restare sul mercato del lavoro. Dunque, l’emancipazione delle une si basa sulla oppressione delle altre. Inoltre, questo fatto indica che malgrado l’ingresso delle donne americane nel mercato del lavoro non c’è stata una redistribuzione delle responsabilità domestiche tra uomini e donne. Dunque, la responsabilità di tutto cio' che attiene alla sfera domestica viene semplicemente trasferita da una donna ad un’altra, rinforzando così la tradizionale divisione dei ruoli tra uomini e donne.
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