lunedì 31 dicembre 2007

Oltre il delirio della carne, il nulla

Cari amici e lettori oltreoceano,

Mentre voi siete gia nel 2008, io sono ancora qui caccamizzato nell’anno passato, in pieno coma iperglicemico, a seguito di un pranzo all-you-can-eat in una churrascaria brasiliana.
In un 31 dicembre insolitamente tiepido, caliamo downtown, dove in Fountain Square orde di famiglie pattinano su uno striminzito anello di ghiaccio, pronti a chiudere l’anno in un delirio di carni allo spiedo. La carne ci accoglie fin dall’ingresso, sotto forma – e che forma – di una discinta fanciulla. Il mio amico brasiliano, dopo avermi informato che il posto è brasiliano autentico, con tanto di camerieri lusitanofoni, conclude che lei no, non può essere brasiliana, vista l’abbondanza dei suoi seni. La di lui moglie concorda.
L’attrazione del pranzo è, al solito, il piccolo Giovanni, che ad un anno appena compiuto si nutre di crocchette di patate, bastoncini di polenta fritta, e cubetti di ghiaccio. Pare che a quell’età sia necessaria una dieta ricca di grassi per sviluppare la crescita del cervello.
La femminista da salotto è ancora a Torino, dove ha trascorso due settimane in dorato e bestemmiante isolamento casalingo causa malanni vari. Il sottoscritto è invece alle prese, con un semestre abbondante di ritardo, con lo studio matto e disperatissimo in vista degli esami globali totalissimi di fine dottorato. La mia beata solitudine è interrotta soltanto da qualche scorribanda in palestra per rimediare ai bagordi natalizi, e dalla visione di Star Trek Enterprise, di cui mi è stata regalata la collezione completa in dvd. Ho così scoperto che:
a) Jolene Blalock, sogno erotico interstellare di noi sci-fi geeks trentenni, è ingiustamente felicemente sposata;
b) Leonard Nimoy è ebreo: non a caso il gesto di saluto vulcaniano (“Lunga vita e prosperità”) corrisponde alla posizione delle mani nella benedizione sacerdotale israelitica.
Lo so, son cose belle da sapere. Buon anno fiscale a tutti.

P. S. Dove finiremo il prossimo anno accademico? Ma è facile! Ad est, ad est...

venerdì 21 dicembre 2007

Murata viva

Allora, dopo il terzo giorno che riuscivo solo a sibilare e non a parlare, due giorni fa chiamiamo il nostro bel dottore. Amico di famiglia, ci conosce fin da piccole, lo amiamo perchè ci dice sempre che in fondo non abbiamo niente, ed è contrario a medicine e vaccini.Una vera pacchia.

Quando due anni fa gli comunicai che per essere ammessa negli States dovevo fare la trivalente, si scazzò. "ma non la fare!" "non posso, o mi fai una dichiarazione falsa che l'ho già fatta o la devo fare". Alla fine la feci, in sala d'attesa con bambini frignanti e mamme che mi indicavano: "vedi come è brava la signorina che non piange?". Son soddisfazioni.

Ma due giorni fa la mia speranza che mi dicesse che non avevo nulla è naufragata.
"hu, hai una brutta laringite e anche una tracheite, che ghiandole gonfie, ti fa male qui? (cazzo sì!!) e qui (pure!!)? Guarda, prendi cortisone e antibiotici e non uscire di casa"
Insomma, da dodici giorni a Torino, il 90% dei giorni sono stata murata viva. e quando mi dicono cortisone e antibiotici mi viene sempre da piangere. Faccio biscotti natalizi che mia sorella regala ai suoi compagni di scuola spacciandoli come fatti da lei, leggo -roba femminista- faccio le pulizie i casa e assisto mia mamma, elfo di Babbo incazzoso che smadonna facendo i pacchi di Natale.

A Natale starò meglio, dice il dottore, giusto in tempo per arginare le prozie arzille ultrasettentenni quando si avventeranno sullo champagne al pranzo di Natale, o per placcare mio nonno che di solito se ne vuol tornare a casa sua ancora prima di mangiare il panettone.
E dulcis in fundo, lasciandoci un po' sorpresi e sbaccaliti (=storditi, che il Pucciu dice che sbaccalito non si dice) si prospetta la meta futura dell'autunno prossimo. SASPENSE!!!

lunedì 17 dicembre 2007

Casa dolce casa

A Natale vado fuori di testa, lo spirito natalizio mi invade, malgrado non mi possa definire cattolica. Quindi:
Albero: fatto. Io di 31 anni e mia sorella di 25 litighiamo ancora per chi deve mettere le palle più belle. Quest'anno la punta è costituita da tre topi di peluche dell'Ikea legati all'albero con un nastro dorato. Ora aspetto qualche giorno poi faccio i biscotti da appenderci. Negli anni passati il cane di mio zio se li mangiava dall'albero, così come l'ex fidanzato della mamma e una mia amica.

Presepe: qui la questione si fa spinosa. Benchè allevate come cattoliche (all'acqua di rose) qui in famiglia si mantengono alcune convinzioni spirituali ma non si ama la Chiesa. Dunque mia sorella mi fa "ma non facciamolo più, dai!" Dopo lunga discussione l'ho convinta che Gesù era un rivoluzionario, il primo vero comunista della storia. e allora l'abbiamo fatto. muschio vero, Re magi in arrivo, gesù nascosto nella scatolina dei biscotti, palme finte, un elefante, i pastori gemelli, il lago con lo specchio di quando avevo otto anni, un villaggio fatto di casette russe all'orizzonte (grazie Pucciu) che fa pure interconfessionale. Il prossimo anno ci voglio mettere la sabbia, che forse in PAlestina il muschio non abbonda.

In arrivo: biscotti a forma di stella, Babbo Natale, etc. nonchè casetta di panpepato da assemblare con la glassa.

Ora vado a leggere un libro sugli gnomi, a bere latte con miele e cognac e a scrivere la mia letterina a Babbo.

venerdì 7 dicembre 2007

Domani



La "toga" e' cosi' sintetica che fa le scintille.
Forse potremo riutilizzarla per scenette sexy, dato che un costume da infermiera non ce l'ho...

TUD!

Il Pucciu ed io lunedi' abbiamo babysitterato. Un bambino delizioso, di 11 mesi. Cammina attaccato ai mobili, e' buonissimo e si nutre di Cheerios. Non parla.
La cosa non e' partita benissimo, ancora a casa chiedevo al Pucciu, " ma tu cosa fai? Lo cambi?" "No, sei mattta!" "Gli dai da mangiare?" "No sei pazza!" "Lo fai dormire?' " Non ci penso neanche" " e allora cosa fai?""Mah, se hai bisogno lo tengo in braccio".
Risultato: Il bambino ama il pucciu, per la sua barba e anche perche' lo ha fatto giocare con le sue dispense, con i CD, lo ha fatto saltare come un canguro, volare come un aeroplano, darmi delle gran testate. Io ho provato a fargli leggere con me il Ny Times, ma non mi cagava molto.

Il pathos della serata e' stato quando io in bagno sento un sonoro "TUD!" seguito da un pianto di bambino.
Esco e il Pucciu mi guarda e mi fa" Eh, non e' mica colpa mia, e' caduto dal divano!" "No tu, lo hai fatto cadere! e' piccolo, devi stare attento, bla bla bla"
Ora non ci resta sperare in un sano sviluppo del piccino.