giovedì 12 aprile 2012

La grande saga della squatter 2. Scambi di pazienti e crabcakes

Immagine presa qui


Sapevatelo: qui negli USA dopo un parto ti tengono in ospedale due giorni, a meno che sia un cesareo, poi tanti saluti e tutti a casa. Quando ti dimettono ti viene da piangere, perche' diciamocelo, solo allora una capisce che son tutti affaracci tuoi da ora in poi, per l'eternita'.

Comunque sia, sono dotata di buona pellaccia, per cui mia sorella, calata qui al paesello per il parto ha capito che tanto male non stavo quando poche ore dopo le tre ore di spinta, dopo l'epidurale, attaccata alle flebo ,ordinavo allegramente una bella cena a base di crabcakes fritte e torta al doppio cioccolato alla cucina dell'ospedale. Forse per consolarmi del fallito piano di parto tutto naturale, no epidurale, no punti, no nulla.

Da qualche parte ho letto: "Gli uomini programmano e gli dei ridono." Se tanto mi da' tanto, i "miei" dei ridono ancora adesso, a crepapelle.

Aggiungiamo anche che una mia cugina, arrivata per il parto, per via dello squattamento della squatter e' ripartita senza vederla. Tipo che lei aveva l'aereo verso le 12 e la squatter e' nata alle 13. Roba da chiederci i danni.

Dopo un giorno e mezzo in ospedale, costantemente bombardata di visite di medici, infermiere e di informazioni, dopo aver imparato almeno 7 modi diversi di fare lo swaddling e aver depredato le cucine dell'ospedale, eravamo quasi pronti alle dimissioni, quando mi reco in bagno. Sento la porta della stanza che si apre e una dottoressa guarda mia sorella - quella figa, ben vestita, pettinata e truccata che si leggeva il giornale in santa pace e le fa:

"Ma sei la paziente!? You look fantastic!!!"

E te credo.

A quel punto entro in scena io dal bagno, gonfia, chiaramente bisognosa di una doccia, praticamente l'anello di congiunzione tra un rinoceronte e un essere umano e la tipa mi fa, dopo un attimo di esitazione, "you too look fantastic!". Cornuta e mazziata, come si suol dire.

La squatter intanto dormiva, ignara degli psicodrammi familiari.
Il Pucciu invece a casa si stappava una birra per celebrare l'arrivo della teppista.

giovedì 5 aprile 2012

La grande saga della squatter 1. Travagli e pallacanestro



Prima che la squatter diventi maggiorenne, e se continua cosi' succedera' in un attimo, aggiorno i miei scarsi ma amati lettori sui mirabolanti eventi che hanno cambiato la nostra vita per sempre.(Gesu').

La piccola squatter e' nata alla fine il 4 febbraio, in ritardo di 10 giorni, con lungo travaglio. I dettagli morbosi verranno devotamente diffusi su forum per neomamme per diffondere un sano panico appena ho un attimo di tempo.

Comunque sia, uno dei momenti migliori del travaglio e' stato vedere il Pucciu un po' risentito quando gli ho fatto presente, che no, il volume per la partita di basket non poteva alzarlo, mentre io stavo a letto girata e rigirata dalle infermiere aspettando di dilatarmi.

Il nostro, uomo dalle mille risorse, e' ben presto consolato con pizza e breadsticks, mentre io digiunavo e le infemiere mi intimavano di riposare, passando ogni mezzora con notizie tipo: uhm forse hai un'infezione, uhm forse ti facciamo un cesareo.

Alla fine, spingi che ti spingi, con il Pucciu che mi detergeva il sudore tipo assistente di un boxeur e mi contava i tempi delle spinte, e' nata la squatter, un bel fagotto di 3.5 kg, 54 cm, la testa allungata tipo ET e tutta glassata della sua stessa cacca. Una bella soddisfazione, eh!

L'ammore quello vero direi che e' scattato subito per il Pucciu, io ero ancora un po' rimbambita e guardavo questo mostrino con una bocca enorme che piangeva mentre la visitavano pensando "Oddio questa e' mia figlia." Magari lei ha pensato "Oddio questa e' mia madre".

Direi che l'innamoramento e' scattato quando da buona teppista si e' fatta cacciare dalla nursery dell'ospedale la seconda notte di permanenza, siccome piantava troppo casino.

That's my girl.