venerdì 7 luglio 2006

Amarcord

Questa non é farina del mio sacco, ma che c'é di meglio di una lacrimuccia nostalgica per iniziare il weekend?

Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni '70 (anno più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni.
Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '82.
Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.
Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni, se le abbiamo avute, altrimenti TEPA SPORT.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati o rimandati, e siamo stai gli ultimi a fare la Maturità.
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks, Beverly Hills, Candy-Candy, Georgie, Spank, Heather Parisi, Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.
Abbiamo vissuto il terrorismo, abbiamo visto Cernobyl, cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill.
Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono.
Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.
Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare..."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I ., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.
La generazione che ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia di quest'anno è la favorita...
L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza.
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista.
Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.
Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Mangiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto.
Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat dicendo :) :D :P Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.
Soprattutto, abbiamo avuto la fortuna di crescere come bambini.

7 commenti:

  1. e le Superga? A 11 anni erano una delle poche marche che conoscessi e volessi. Mia sorella piccola a 11 anni invece disquisisce sui Dodo di Pomellato. Che ho imparato a forse 25 cosa fossero. A 8 voleva andare a scuola con il toppino e l'ombelico di fuori.
    Ma che malinconia Pucciu. Sarà la giornata un po' così.

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  2. Cara Fede,
    visto che abbiamo la stessa età e sono un filologo scassapalle ti faccio notare che non hai citato l'A-TEAM, caposaldo dei telefilm usa alle 20.30 del martedì, giovedì e sabato su Italia Uno...Che tempi. Belle parole comunque, mi sono commosso, noi tiravamo anche il compasso nella schiena del compagno di fronte...dalla parte della punta ovviamente e nessuno si è mai preso il tetano...

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  3. Scusa pucciu ma gli Europe e Nik Kamen molti di noi non li avevano scelti ma gli venivano imposti.

    Direi però che manca che siamo stati gli ultimi a vedere un campionato con il sorteggio integrale degli arbitri e due "provinciali" al primo e secondo posto.

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  4. Luca, sei il solito polemico a gratis. Poi adesso che il Toro e' tornato in serie A e la Juve finira' chissa' dove mi alzi anche la cresta sul calcio...
    E comunque a me gli Europe piacevano. Imposti o no: avevo 10 anni!

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  5. Che cacchio di gioco è "lupo"?
    E dire che sono del '72 e dovrei saperlo.

    Io penso che molte delle cose che ci sono adesso siano migliori di quando eravamo piccoli.
    Sono per il progresso sempre è comunque.
    E' vero però che andare in bicicletta imbottiti come giocatori di football è un tantino ridicolo.

    E il campionato a sorteggio integrale era una gran bella cosa.

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  6. Ma tu sei gobbo?
    Gessù, vado a cancellare il link dal mio blog! :-)

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