Tornato da poco a Cincy, mi preparo ad affrontare una lunga estate senza BIB in questo pantano bollente (abbiamo già superato i 35°). Per evitare di annoiarmi senza la frizzante pasticciona che normalmente incasina la mia esistenza, mi sono organizzato la seguente giornata tipo:
7:30 – 9:20:
insegno italiano. Chi mi conosce sa che per il sottoscritto alzarsi così presto è una vera tortura, soprattutto d’estate, quando la mia pressione al risveglio è pari a quella di una coccinella.
9:30 – 12:20:
vado a lezione di tedesco. Lo so, è uno scandalo che un laureato in filosofia a 31 anni non conosca ancora la lingua di Kant e Heidegger. Eccomi dunque a rimediare, con l’ambizioso obiettivo di riuscire a leggere qualche classico in originale entro la fine dell’estate. Questo perché, come disse un mio professore, le traduzioni sono come le donne: o belle ma infedeli, o brutte ma fedeli – eccone un’altra, femministe!
13 – 16:
vado a lezione di aramaico. Perché le lingue semitiche sono un po’ come le ciliegie: una tira l’altra. E poi, non vorrete mica che il Messia non conosca la lingua che parlava Rav Yehoshuah (o, come lo chiamate voi infedeli, Gesù)?
16 –17:
pausa Mondiali. Per fortuna la UC ha pensato anche a noi disadattati che non ci siamo ancora convertiti al football “locale”. Il secondo tempo della partita serale non me lo leva nessuno.
Dopo le 17 finalmente torno a casa, dove mi aspettano compiti da fare e da correggere, studio, e le beneamate faccende di casa.
Così fino al 13 luglio, poi meno lezioni ma più ricerca. Intanto durante i weekend ci scappa qualche improbabile grigliata con i professori, delle “feste” tristissime con i miei compagni, e fiumi di birra con i pochi amici rimasti in città.
Sarà una lunga estate calda…
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Allora se sono carina devo essere infedele, giusto?
RispondiEliminaD'altra parte what happens in Torino stays in Torino...
No, tu non sei una donna ma rappresenti una categoria a se' stante. Quindi non rientri nella classificazione. E se ci provi ti ammazzo.
RispondiEliminafede, guarda che quello era una dichiarazione d'amore, la forma è piuttosto inconsueta ma l'intenzione chiara. D'altronde stai con un filosofo mica con uno gigolo. A loro scatta più facilmente la predica che il complimento. Stavolta ti è andata bene.
RispondiEliminami inchino profondamente e sentitamente, anche se con imperdonabile ritardo (solo ora aggiorno la mia lettura delle cronache unte), al professore che disse delle traduzioni ...
RispondiEliminamarta
Eh non so se è il fatto che sia filosofo oppure no.
RispondiEliminaE' certo che, come spesso accade, l'intellettuale illuminato finisce sulla soglia di casa, dove impugna la clava, mette la canottiera imbrattata di sugo e le ciabatte e torna quella forma di vita nota come uomo.
ah Messiah: invidia invidia per il corso di aramaico.
RispondiEliminaio cerco di imparare l'arabo ma non ho il tempo per applicarmici.
appena posso ripiegherò sul marocchino. :-)
Pedro: ho studiato arabo per due semestri senza troppo impegno, ottenendo risultati scarsi (Fede ancora ricorda i suoni gutturali da me emessi in tarda sera). Per carita', riesco a leggere qualche Sura, ma imparare un alfabeto totalmente nuovo a 30 anni e' una tortura. L'aramaico in confronto e' una passeggiata di salute.
RispondiEliminaChe Allah ti protegga!