giovedì 13 luglio 2006

Chers Amis

Con immenso piacere pubblico di seguito la lettera dell'insigne amico Manu. Amusez-vous!

L'intervista più attesa ed inutile della storia. Volevamo sentire finalmente dalla boca di Zizou "che gli ha detto Materazzi", ma abbiamo ascoltato soltanto qualche riferimento ad insulti alla sorella e alla mamma, i secondi smentiti da Materazzi. La pista porta dunque alla sorella, elementare Watson!

Nessuno avrebbe voluto invece sentire quella frase "Je ne peux pas regretter mon geste". Fresco di tre mesi di frequentazioni accademiche parigine credo di avere i titoli per fornirne una traduzione letterale: "Non mi pento del mio gesto". Mi scuso, ma non mi pento. E azzardo anche una traduzione sociale: il campione citoyen, presentato all'indomani della finale come un modello dal presidente Chirac, che afferma che non ci si deve pentire per avre difeso l'onore delle donne di casa a colpi di testate in mondovisione. Che messaggio arriverà nelle banlieux parigine in fiamme soltanto qualche mese fa? E nelle città di tutti quei paesi arabi o mediterranei dove Zidane è un eroe, purtroppo in fiamme in questi giorni? La giustificazione della violenza per difendere l'onore. Della famiglia, della comunità, della nazione.

Ma scusate, non eravamo noi Italiani quelli passionali, quelli che la mamma non si tocca (chiedere all'editorialista di Der Spiegel), quelli sempre pronti ad autoassolversi. Cari cugini Francesi che al 70% giustificate Zizou, ricordatevi che siamo noi, i campioni del mondo di calcio siamo noi. E anche dell'autoassoluzione. Il Ministro Clemenza Mastella ce l'abbiamo noi. E solo da noi l'ubriacatura mondiale riesce a far invocare la clemenza della corte anche ad un onesto centromediano della politica come Fassino o far dire ad un virtuoso economista come Padoa Schioppa che la vittoria "migliora l'immagine dell'Italia nel mondo". Solo noi riusciamo ad organizzare un volo privato per portare in Portogallo l'avvocatessa di Andreotti per arringare in difesa dello sputo di Totti, come neanche in un film di Totò.

Cari cugini francesi, rischiate di dovervi accontentare ancora una volta, a distanza di una settimana, della medaglia d'argento. Molto meglio lasciare a noi le tragicomiche di Totò, far tacere Zidane, parenti e compagni di squadra tutti, ed accettare la sconfitta con l'ironia di George Brassens, l'eleganza di Catherine Deneuve o il senso di superiorità di qualsiasi vostro concittadino che parli di vino o formaggio. Convincete Zizozu ad invitare Materazzi alla partita per la sua festa d'addio al calcio. Tornate a fare i Francesi. Le sentenze sul calcio dei prossimi giorni diranno se noi nel frattempo continueremo
imperterriti a fare gli Italiani.

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