Con una vigilia punteggiata di fuochi artificiali che arrivavano da ogni dove, ieri ho vissuto il mio primo 4 luglio negli States. Solito caldo umido assurdo. La giornata comincia con una parata a Northside, quartiere “diverse” di Cincinnati. Sfilano politici locali a caccia di voti, forze pubbliche, associazioni varie (tra cui il club di quelli che abitano nello stesso isolato e assurdità del genere), e commercianti decisi a farsi un po’ di carnevalesca pubblicità. Il migliore è senza dubbio l’idraulico di quartiere, che sfila su un rimorchio allagato d’acqua rossastra fingendo di sturare lavandino e vasca da bagno. Geniale.
Un amico brasiliano gentilmente mi ospita per vedere la partita. Sembra tutto perfetto: aria condizionata, poltrone reclinabili alla Joey & Chandler, birra, e megaschermo ad alta definizione. Improvvisamente, attorno al 55esimo, la parabola muore, lasciandoci a sudare freddo per un’eterna decina di minuti. Con me ammutolito e disperato, l’amico avverte un vicino che stiamo per piombargli in casa per vedere il resto della partita. Rischio la vita con l’auto prestatami, dato che piove e i tergicristalli non funzionano, per trovarmi in casa di uno sconosciuto di famiglia tedesca, il cui cane temo possa sbranarmi in caso di eccessivo entusiasmo filo-italiano. Per fortuna il ragazzo è sportivo (e l’animale pure), per cui tutto si risolve per il meglio. Tornato a casa, trovo una e-mail di congratulazioni di una compagna cinese e ricevo una telefonata entusiasta dal mitico Rebita, compagno di corso di Fede ugandese.
Non mi resta che festeggiare degnamente uscendo a cena con amici, e mi ritrovo in mezzo ad un florilegio di fuochi artificiali sparati ovunque senza ritegno alcuno con la scusa dell’Independence Day.
E io che temevo un’estate noiosa…
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Meglio la sfilata che gli strombazzamenti nottetempo. Perchè questa barbara usanza???
RispondiEliminaBaci
ha ha ha anche da lontano ti danno fastidio i casinisti notturni?
RispondiEliminano li perdoni proprio, eh?