domenica 22 marzo 2009

Shabbat/2



Dovevamo andare da amici in kibbutz per il week end ed invece no.

Allora classico pranzo del sabato a casa di un' amica, in compagnia del marito - compositore- del loro bambino e di un loro amico che e' regista. La magnata e' stata al solito ottima e abbondante, e il fatto che per raggiungere la loro casa ci siamo fatti 5km a piedi - no trasporto pubblico a Gerusalemme di Shabbat- ci ha solleticato l'appetito.

Che peraltro non manca mai.

Durante il pranzo, dopo aver sfottuto per alcuni minuti lo slang delle collegiali americane, farcito di "Oh my Gosh! This is sooooo cute!I am overwhelmed!" (qui e' pieno di americani/e), ci viene rivelato che la madre del regista e' americana, ma grazie al cielo non e' piu' collegiale.

Oh. My. Ghosh. This is not cute.

Il pranzo e' proseguito piacevolmente senza mie ulteriori gaffes, anzi con un uso dell'inglese piuttosto rilassato, grazie al vino rosso. Mi è ancora difficile distinguere l'ebraico dall'ungherese, che il marito della nostra amica parla con il bambino, ma mi rifaro'.

Al pranzo di Shabbat segue la passeggiata digestiva a Ramat Rachel, che in piu' di una guerra e' stato il confine tra Israele e Giordania, da dove si vede in lontananza Betlemme, un villaggio arabo, il deserto e si passa vicino ad un kibbutz e a delle trincee del 1949.


Scene surreali di bambini arabi che accudiscono le capre con accanto una BMW, un monumento con degli ulivi in cima.



Poi oggi siamo andati al Santo Sepolcro e non ci sono stati tafferugli tra i frati, quindi e' stato proprio un bel week end.

2 commenti:

  1. Non ho capito bene... ma il pucciu parla ebraico?

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  2. Si, con mio grande disappunto, così può dire cose che io non capisco...

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