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E dunque, armata di rimedio omeopatico per - e qui cito: "bambini iperattivi o irrequieti, ma in sè allegri e pacifici", e di tanta speranza ci apprestiamo al viaggione di mille mila miglia per tornare al paesello dall'amato Pucciu, padre e marito ormai solo soletto da un mese.
Ora, non amo spostarmi. Teletrasportatemi ovunque, dissolvetemi e ricomponetemi, ma ora di spostarmi mi attacco alle tende e miagolo la mia ansia e disperazione. Con poppante al seguito, poi, il dramma diventa serio ed il viaggio epico. Ah, di solito il tutto e' preceduto da conversazione con il Pucciu di persona o su Skype, in cui io gli dico cosa fare se l'aereo dovesse cadere.
Mia sorella, che a questo giro ha ascoltato la conversazione su skype, chiosa poi con un "ma credevo lasciassi tutto a noi!"
Anyway, droga o non droga, e' andata bene: e' bastato buttare globuli omeopatici in bocca alla squatter appena si distraeva un secondo, buttarla per terra in aeroporto a Francoforte su un vecchio pareo di mia mamma facendola strisciare in ogni dove, lasciarla ciucciare i magazine Lufthtansa, cambiarla n. volte nel bagno dell'aereo, attivita' che le piace molto non sapendo che rischiava di cadere nella tazza del wc e poi di farsi circa 10.000 m. di volo planando in Irlanda - perche' e' cosi' che succede, no?
Alla fine la poppante ha pure riconosciuto suo padre all'aeroporto, ed ora - dopo immersioni italiane nella socialita' con amici, amiche, parenti, vacanze etc, siamo tornate alla normalita' del paesello.
Quiete e solitudine.
Aiuto.
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