lunedì 11 febbraio 2008

La felicita’ e’ una “U”- riflessioni del week end

se avremo un figlio o una figlia, in un futuro lontanissimo,lo/la porta il Pucciu al corso di acquaticita’ (io non ho cazzi e non chiedetemi perche’ parliamo di queste cose, non lo so)

la decisione della Turchia di levare il bando al velo nelle università’ mi sembra una buona notizia. Uno degli utenti – purtroppo statunitense - che commentano la notizia sul forum di Al Jazeera offre un’interessante ed illuminata spiegazione al perche’ del velo. Tenetevi forte. Il velo lo piazzano i mariti addosso alle mogli, perche’ se un altro uomo vede la belta’ della moglie poi magari lei e l'altro lui si innamorano, e scappano insieme. Lei vuole scappare perche’ il marito la picchia, naturalmente. L’utente, il cui commento oggi era sparito, va sottoposto a rieducazione a suon di saggi femministi e di film iraniani senza dialoghi– una tortura un po’ pesante, lo ammetto, ma spero efficace. Inizierei il trattamento con
questo e con questo, che sono davvero interessanti: anzi mi spigno a dire che il secondo e' uno dei miei articoli preferiti. Poi non dite che in questo blog non si affoga nella cultura.

se voglio correre a Maggio la 10K della Cincinnati Flying Pig Marathon forse e’ il caso che cambi il programma sul treadmill che corrisponde a “vecchietta che fa la passeggiata intorno all’isolato” e mi sposti su qualcosa di lievemente piu’ dinamico. Sulla mia eventuale partecipazione alla 10K si e’ aperto un giro di scommesse milionario. Il Pucciu ha scommesso 100 dollari contro. Con me.

dice la mia rubrica/droga preferita Modern Love del NY Times della domenica che la felicita’ e a forma di U, si e’ piu’ felici intorno ai 20 e poi da vecchi. Il NY Times dice anche che in futuro forse mangeremo tutti insetti e meno pesce, perche’ di pesci non ce ne saranno piu’. Allora si’ che saro’ saro’ infelice, senza gamberoni e aragoste, senza sushi! Il NY Times ogni tanto e’ apocalittico.


L’angolo della casalinga: saranno i geni panettieri della famiglia materna, sara’ la frustrazione per il pane che si trova qui, che fa schifo, e a cui aggiungono l’odiato corn syrup, ma mi sono incaponita a fare la pagnotta perfetta. Mio zio invece cerca il primo perfetto di pesce, ma questa e’ un’altra storia. Comunque ieri al settimo tentativo, ho realizzato la perfetta pagnotta con questa ricetta che gira da qualche anno sui blog culinari. E’ il famoso, strafamoso “No Knead Bread”. Ora che l’ho fatto bene mi sento a’ la page. Purtroppo, la sfiga ha voluto che il Pucciu ci abbia messo mano per un secondo nel mettere il pane in forno, quindi naturalmente si bulla e dice che il merito e’ tutto suo.

4 commenti:

  1. lavori ai ferri, fai le pagnotte.
    beh sono tutti "skills" che puoi sempre utilizzare :-)

    anche a me è capitato di parlare di corsi di acquaticità. credo che siano quelle cose a cui puoi permetterti di pensare prima di avere un figlio.
    dopo, tra pappe e pannolini e il profondo desiderio di avere il tempo per farti una doccia e una seduta dal parrucchiere, x corsi di acquaticità resta veramente poco tempo. :-)

    in ogni caso io ho già deciso: mio marito e io ci andremo insieme, lui porterà il costumino per il/la pupo/a e una boccetta di sedativo da spararmi da lontano.
    perchè appena il pupo va sott'acqua io griderò "affoooogaaaaa" :)

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  2. il tuo blog prende decisamente le piega "massaia di casa": per fortuna, che poi ci delizi con un po' di sano femminismo!!! :-D Concordo con l'insofferenza per il pane "straniero". Io sto meditando di comprare l'attrezzo infernale per farlo in casa, visto che il fornetto "Mulino Bianco" non permette la cottura del pane vero...

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  3. Fede, anche con tutta la buona volontà non ho proprio tempo di leggere i due articoli che hai suggerito. Non è che faresti un post-riassuntino? ;-D

    In bocca al lupo per i tuoi esperimenti con il pane!

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  4. BMV: vedo che tu hai sviluppato la fantasia in modo piuttosto articolato. il Pucciu sostiene che i bambini non affogano.
    Chiara: sembra che la macchina del pane sia una droga incredibile, io mi abbofferei tutto il tempo
    Filippo: punta sul secondo. comunque:"il velo significa diverse cose a seconda di chi lo porta e delle circostanze storiche, economiche etc". Ma ils econdo articolo e' davvero ben fatto.

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