lunedì 20 aprile 2009

Debosciati in spiaggia



Dall’Italia la mamma mi dice pioggia e vento. Noi invece abbiamo 30 gradi e siamo andati in spiaggia a Tel Aviv, dove il Pucciu rimbambito dal sole mi ha scambiata per un suo amichetto di bevute: “Ha visto quella, Fede?” “Seno rifatto, amore mio” “Ma quella invece?” “Seno e labbra, forse naso”.

Troppo cotta per la lavata di capo sull'oggettivizzazione del corpo femminile.

Che fatica.

Però la calata dalle nostre colline di Gerusalemme è stata fruttuosa. Infatti la spiaggia è stata preceduta da colloquio di lavoro con organizzazione femminista che mi fa lavorare gratis per loro.
Che gioia, ringiovanisco e torno a fare gli stages.

La executive director ad un certo punto mi guarda e mi fa “Tu dopo vai in piaggia, vero?”
Dannata spallina del bikini che fa capolino dalla maglietta.

Sulla spiaggia siparietto da mamma italiana: “Pucciu mettiti la crema, spalmatela dappertutto, non mi frega che ti faccia schifo, mettila!” Il risultato è una splendida abbronzatura a chiazze.

E dopo pranzo sulla spiaggia, passeggiata sul lungomare con skyline di Tel Aviv che sembra la Florida e che quest’anno compie 100 anni di età. Sullo sfondo, il promotorio di Jaffo, uno dei porti più antichi del Mediterraneo, che ha circa 5000 anni.





Tutt’altro panorama nelle vie dietro lo Suq HaCarmel, dove ci sono vecchie case fascinose ma un po’ decadenti.





E dopo una giornata da merenderos, torniamo a Gerusalemme, un po’ cotti ma accolti dal ponte a forma di lira di Calatrava, la cui costruzione ha causato moltissime polemiche: costi eccessivi per la città più povera di Israele, etc. Calatrava per costruirlo si è ispirato al salmo 150:3: “Praise Him with a blast of the trumpet; praise Him with the lyre and harp!”

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