A Pesach abbiamo magiato matzot, bevuto tanta Coca Cola – regressione infantile?- e surgelato ingenti quantità di pane vero, dato che per una settimana intera qui è teoricamente vietato vendere roba lievitata, farina, etc.
Siamo stati ospiti di amici più grandi di noi, che hanno avuto la fortuna di incontrare il pucciu nella sua fase israeliana: un virgulto 19 enne dal capello lungo, la barba lunga, la maglietta stracciata, viveva in kibbutz, guidava il trattore e girava a piedi nudi.
Abbiamo ascoltato, durante il Seder, la più piccina del gruppo rivolgere al padre le quattro domande tradizionali:
Perchè questa notte è diversa da tutte le altre?
Perché stanotte mangiamo solo pane non lievitato?
Perché stanotte mangiamo erbe amare?
Perché stanotte mangiamo tutti appoggiati sul gomito?
Per quanto ci riguarda, abbiamo assaggiato il perfido gefilte fisch, specialità askenazita costituita da polpette di pesce di acqua dolce, che sarà pure tradizionale, ma apparentemente non piace a nessuno. A me un po’ sì, con evidente rammarico del Pucciu "Ma c*azzo, c'è una cosa UNA che non ti piaccia?"
Abbiamo discusso di organizzazione dei kibbutz, di quando i bambini non vivevano con i genitori, ma nella “Casa dei bambini” e vedevano i genitori poche ore al giorno; di comuni femministe e di quando Marcia Freedman, eminente femminista americana sbarcò ad Haifa negli anni 70.
Apparentemente il frisson lo creò il marito, che indossava una maglietta con su scritto “I am a feminist”. Ho cominciato a considerare un modellino per il Pucciu.
A Pasqua, alla messa al Santo Sepolcro, abbiamo pensato di convertirci e diventare copti. Ho anche capito perché i monaci si menano ogni due per tre: mentre il Custode di Terra Santa celebrava la messa di Pasqua, a 20 metri dalle centinaia di pellegrini cattolici, i copti celebravano con vigorosi canti che ci impedivano di sentire la messa - tutta in Latino.
E poi, un corteo comprendente il Patriarca copto – completo di inesplicabili occhiali da sole che lo facevano un po’ somigliante a James Brown – ci ha girato intorno per ben tre volte affumicandoci di incenso; quando è stato il turno dei cattolici di fare la processione intorno al luogo dove secondo la tradizione Gesù è stato sepolto, un uomo piuttosto grosso regolava la circolazione, chè non si sa mai.
Dalla navata della cupola costruita dal governo israeliano – principalmente perchè le sei denominazioni presenti nel Santo Sepolcro non sono state in grado di mettersi d’accordo neppure su questo- una monaca guardava perplessa la scena.
I am with you, sister.
giovedì 16 aprile 2009
Pesach, Pasqua e ritorno
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