Fox e Branko dicono che il 2009 sarà un anno interessante per i gemelli come me, salvo il fatto che avendo Giove positivo, oltre a tanta fortuna si accumula tanta ciccia. E allora io mi sottraggo all’imperialismo militante patriarcale dell’immagine femminile (magra) e dico: che sia! Avrò il culo di un ippopotamo, ma per Dio, tra picchi di depressione cosafaròdellamiavitaiopoveraorfanella, c’è scappato molto di bello e spero altro ce ne sarà:
- dopo più di venti anni di silenzio ho avuto la fortuna di riincontrare un’amica d’infanzia. Da lattanti noi due ci picchiavamo nel box. Ora scopro tante somiglianze e la sua nonna ottantacinquenne sessuologa che vorrei conoscere. La sua teoria è agghiacciante ma ha un suo perchè: finchè il tuo uomo è giovane, stai sicura che sbaverà sempre e comunque dietro ad una bella tipa e buona fortuna nel tenerlo a freno. Raggiunta la pace dei sensi non sbaverà più tanto e vedrà te come una madre.
- Sono stata a Roma, a Venezia, e a Metato, piccolo borgo toscano da cui si vedono mare e colline. Alla festa di Natale del paese Babbo Natale era impersonato da una donna. Ero deliziata dalla queerness della cosa. Alcuni bambini no, piangevano. L’eterosessualità compulsiva colpisce ovunque.
- Ho cantato stonando con mia madre alcune canzoni di De André guardando lo speciale su Raitre. Presa dall’empatia con Fazio, quando piangeva lui veniva il groppo in gola pure a me.
- Abbiamo riproposto con successo il cenone di Natale a base di kebab e falafel. La vicina di casa saputo che era roba “araba” ha declinato l’offerta di qualche falafel.
- Chiacchiero e bevo vino rosso con le amiche ed una serata così mi rimette al mondo. Passo la notte delle elezioni americane con amici sperando e un po’ commuovendosi, anche se non cambierà molto. We did, overcome. Almeno per una notte.
- Ho letto molto, lavorato poco, cercato lavoro molto, cotto centinaia di frollini per Natale, visitato il nuovo Museo di Arti Orientali, sto studiando l’ebraico, mi documento su Israele e Palestina e tra due settimane raggiungerò il Pucciu a Gerusalemme. Il tomo femminista sui piedi bendati in Cina però non l’ho terminato. Ammettiamo pure che un intero libro sull’argomento è troppo; inoltre confondo i nomi cinesi dei feticisti dei piedi.
- Il Pucciu ancora mi tollera malgrado crisi isteriche per lenzuola perdute, perché siamo senza tetto, perché il Rossini come locale non mi piace, perché ho litigato con mia madre e mia sorella, perché non trovo lavoro, perché non è vero che sto ingrassando, perché lui è troppo ottimista, perché lui non mi telefona, perché a casa a Gerusalemme voglio un balconcino per un gelsomino, perché sì.
Poi lo stato del mondo fa schifo e l’invasione di Gaza è in fondo “solo” l’ennesima schifezza, ma per ora io me la cavo.
martedì 13 gennaio 2009
Settembre 2008-Gennaio 2009: Del perchè sarò grassa ma felice
Etichette:
amichette,
amici,
banali cavoli miei,
gerusalemme,
israele
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
intanto io continuo sempre a leggerti :)
RispondiEliminaCiao Fede!! Ci sono pure io che continuo a leggerti, anche se è da un bel po' che non commento! :D
RispondiEliminaGrazie, anch'io passerò.
RispondiElimina