sabato 24 novembre 2007

Batali, chi?



Sono state giornate frenetiche, di attivita' mondana smodata. Tralascio la cena raccolta fondi per la scuola del Pucciu ove un signore a pochi metri da me ha giurato tra il secondo ed il dolce che avrebbe smollato (anche quest'anno) tre milioni di dollari ma tralascio anche la cronaca del concerto della Banda dell'Universita' in cui suona una mia studentessa e infine trascuro la cena di giovedi' che era Thanksgiving, che pero' forse merita un racconto a parte, per raccontare, ancora fresca dal trionfo, della nostra Bagna Cauda.

La giornata buttava male; il povero pucciu e' stato svegliato da me che impanicata sul bunet telefonavo in Italia al nonno sordo alle sette del mattino. Oltretutto, il caro nonno mi ha puntualmente detto che secondo lui stavamo sbagliando tutto, da bravo bastian contrario. Non paga, sono anche dovuta scendere in camicia da notte con il piumino sopra a portare in strada i bidoni della monnezza. E nevicava. Sette del mattino. Gi americani non vogliono pagare tasse e cosi' la monnezza la passano a prendere una volta la settimana. ed io mi gelo il culo, perche' la vicina incaricata questa settimana ha dato buca.

Comunque, inebriati dalle cipolle e dal cavolfiore che intanto bollivano, si e' proceduto all'assemblaggio dell'aglio e delle acciughe. E' stato presto chiaro che io sono praticamente strutturata per preparare la bagna cauda. Mani piccole: velocita' nello sventrare quasi un kg di acciughe sotto sale e il suddetto aglio. Il Pucciu rimestava la bagna e arrostiva i peperoni.



Sopra vedete la tavola. Che e' un' accozzaglia di stoviglie diverse, ma la carrambata e' stata di aver due ospiti in piu', i genitori arrivati freschi dal Minnesota di un' invitata (la moglie del cuoco). noi abbiamo stoviglie (e sedie) solo per 4.

Paura perche' fino all'ultimo non sapevamo se avremmo recuperato i fornelletti di terracotta. Fatto.
La magnata: ci abbiamo dato dentro come pazzi, annaffiando tutto con Nebbiolo e Barolo. Mancava che cantassimo la Monferrina e poi eravamo a posto.
L'amico cuoco contento, noi pure.
La mattina dopo il Pucciu ed io ci siamo sniffati a vicenda dicendoci che in fondo non puzzavamo poi tanto. ah, l'amour!

1 commento:

  1. La "sniffata reciproca" oltre che segno incontrovertibile di amore è anche un passaggio necessario per rientrare nel mondo civile dopo la bagna cauda.

    Pare che eliminare l'anima dell'aglio aiuti moltissimo la riduzione del "danno alito" senza compromettere il sapore della ricetta.

    Per la prossima volta, eh! :-)

    PS: quando tornate per Natale (se tornate)? sarebbe carino fare una cena all together.

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