Da Nu YOK sarei tornata tempo fa, con una vestaglia a kimono comprata a Chinatown e delle unghie rosse fuoco fatte da una manicure a Brooklyn. Si, perche' io la manicure la faccio a NY o niente. Sulla manicure nessuno mi ha dato soddisfazione: le mie piccole fans mi hanno snobbato lo smalto (ed io: ma come non vi piace, e' quasi rosa!) e il fratellino di tre anni mi guarda le unghie e mi fa: ma sono marroni. Serpi in seno.
Almeno insieme abbiamo composto questa canzone: (io e la bambina di 5 anni, dotata di finta chitarra elettrica - il ritmo e' tipo blues)
"Non ho fatto niente
Ho visto un serpente
ma non era contento!
Era un lamento!
Ho visto anche un Ippo(potamo)
Si chiamava Pippoooooooo (la finale strascicata completa di scivolata sul pavimento imbracciando al chitarra di cartone)"
Devo filmarla mentre la canta perche' e' straordinaria, un'interpretazione divina!
Nu Yok e' sempre figa, ma calda e affollata. Ed ho rimpianto il verde e lo spazio del Midwest. Segno inequivocabile del fatto che sono "carne morta" e che e' ora di lasciare questa landa. Si accumulano libri da spedire in Italia, stiamo mettendo tutto in vendita, dalla macchina ai piatti, in un attimo di distrazione il Pucciu venderebbe anche me.
L'ineffabile e' forse in preda a multiple personalita': legge Bitch (noto magazine femminista) e ne ho le prove, mi mette ai fornelli a fargli la caponata, dice che mettera' nella sua tesi una lettura di genere, mi da' della dissipata perche' gli scrivo email alle 4 del mattino da NY.
Sara' l'eta'.
martedì 8 luglio 2008
Dalla grande mela alla grande melanzana
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