martedì 26 marzo 2013

Dimmi dove la fai e ti diro' chi sei

Dunque, erano i bei tempi del master a Cincinnati, che mi godevo da attempata studentessa, scrivendo papers in una trance mistica data da vino rosso e disperazione da scadenza, costringendo il Pucciu a fare il mio correttore di bozze.  Cio' comporto' un mio discorso di ringraziamento per un premio del dipartimento dove dovetti confessare il suo ruolo  e chiedere per lui almeno un titolo onorario in Women's Studies. Cosa di cui il Pucciu si vanta tuttora.

Tuttavia, nel mio mondo dorato di allora irruppe come una meteora Elisabetta Gardini, la monachella infilzata della politica. Erano tempi gioiosi: tutta sconvolta denuncio' il fatto che Vladimir Luxuria, allora sua collega, uso' il bagno delle femmine al parlamento etc etc. Ne segui' uno scambio di mail tra me e diciamo lei o chi per essa. La sua risposa fu abbastanza allucinante,  ovviamente.

(Ora che ci penso, ma Elisabetta che fa? Dov'e'?)

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Adesso, ormai ancora piu' attempata e saggia madre di famiglia, sobriamente sobria (cheppalle), pensavo di essermi lasciata questioni di pipi' e bigoli o non bigoli al vento alle spalle, salvo per i pannolini della Squatter, ma la vita e' fatta di corsi e ricorsi. E giusto in questi giorni e' saltato fuori tale John Kavanagh, legislatore repubblicano (Arizona) che ha proposto una legge che -se approvata- renderebbe illegale usare toilette, spogliatoi, etc alle persone che si identificano con un sesso diverso da quello dichiarato nel certificato di nascita. Insomma, se sul tuo certificato sei uomo, ma ti identifichi e vivi come donna, e viceversa, devi comunque usare le strutture per gli uomini. Cio' di fatto discrimina le persone transgender, considerato -tra le altre cose- che non e' sempre facile ne' possibile cambiare il proprio sesso sul certificato di nascita.

La votazione della legge per ora non e' stata fatta, proprio per le proteste di attivisti transgender. Tra l'altro, ci si interroga sulla questione della potty (=vasino) police. Anche perche' chi ti controlla il certificato di nascita quando vai in bagno?

Mentre alcuni stati USA si sono dati leggi che proibiscono la discriminazione delle persone transgender, in Colorado a una bambina identificata come maschio alla nascita, ma che si identifica appunto come bambina e' stato proibito di continuare ad usare i bagni delle bambine a scuola, con la scusa che crescendo, pure i genitali crescono e vi puo' essere imbarazzo per gli altri bambini e bambine. La famiglia ha denunciato per discriminazione il distretto scolastico, che per ora si rifiuta di mediare.

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Ora, saro' distratta io, ma che c*zzo succede nei bagni che uno deve fare riferimento al certificato di nascita per andare a fare la pipi'?

Per esempio, io vorrei tanto intavolare con le mie compagne di pipi' delle conversazioni sulla lingerie, organizzare sfilate di intimo, o almeno confronti onesti sui mutandoni della nonna post partum che non abbandoni perche' in fondo ti fanno anche da canottiera e tengono un bel calduccio, ma stranamente ognuna entra, si chiude nel bugigattolo, esce e ritorna alla propria vita.

E nel bagno dei maschi, anche li' se proprio non stai a guardare non vedi il pirillo del tuo compagno di pipi'. Cosi' dice il Pucciu.

Insomma, come dissi gia' nel lontano 2006, che ti toglie qualcuno che usa il bagno delle donne o degli uomini perche' si identifica come tale, certificato o non certificato di nascita?

Nel dubbio, io a Kavanagh regalerei "Chi me l'ha fatta in testa", cosi' per rallegrarlo un po': magari con la cacca sulla testa  gli passa la voglia di legislare sulla pipi' altrui.


4 commenti:

  1. mammaatorino6:00 PM GMT-5

    Sconvolgente. Seghe ai grilli da quelle parti. Nulla di piu serio su cui legislare? :-)

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    1. Io dico di solito "pippe alle pulci" mi fa piacere non essere sola. Mah, avrebberp tutta la questione die matrimoni "same sex", ma questo tipo ritiene di dover far appello all'ordine costituito: maschi sono e fanno i maschi etc. etc.

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  2. nooo mi cassca il colorado....
    però noto con piacere che è tornata la vena qui.

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    1. Eh, infatti, ma in Colorado almeno hanno legalizzato se non sbaglio le droghe leggere...

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