giovedì 1 settembre 2011

Come September

Immagine presa qui


Ci siamo: il primo settembre e’ il vero, unico e molto meno spiacevole Capodanno che ci sia. E’ tutto nuovo, crisp, croccante, come dicono qui. Splende il sole, gli alberi cominciano a colorire, la gente ti saluta per la strada, girano gli scuolabus, i ginkgo biloba cominciano a puzzare alla grande, insomma, autunno negli USA.

Dunque, ho provato a dire al Pucciu con tono nostalgico da ultimo desiderio #primachelavitafinisca*: Pucciu, ad Ottobre portami a vedere il foliage in Vermont. Nada. Irremovibile. Il tapino non si ricorda che uno dei consigli del Kamasutra era di portare le donne a vedere il foliage per attrarle poi nel proprio letto.

Ogni lasciata e’ persa, Puccetto.


Anyway, al primo settembre:

Viviamo sempre senza tavoli, sedie, nulla, se non un materasso buttato per terra e un tappeto su cui sediamo per mangiare su scatole di cartone. Frugal minimal ethical chic (e freak)? No, per questioni logistiche lunghe da spiegare, Ikea pare ancora un miraggio.

Tuttavia, abbiamo il fondamentale abbonamento al NY Times della domenica – mia droga, mia gioia - e anche 50 pannolini lavabili pieghevoli che se volessimo aprirli tutti ci coprirebbero la superficie della casa tipo moquette. Abbiamo anche un sacco nanna/sarcofago per mummificare la squatter appena nata; mia sorella quando l’ha visto stava per piangere accusandomi di crudelta’.

Io dico: a’ la guerre comme a’ la guerre.

Il Pucciu comincia oggi ufficialmente la sua carriera accademica, dopo notte di tregenda nel mezzo della quale gli ho ceduto il Boppy sperando di farlo dormire tranquillo.

Sono ufficialmente una casalinga. Con degli standard. Rigorosamente bassi, del tipo: puliamo tutto se no ci viene la peste. Causa natura del mio visto, non posso lavorare e sfregandomi le mani pensavo di poter seguire corsi gratis all’Universita’, come facevo a Cincinnati, dilettandomi con saggi sui piedi fasciati delle donne cinesi etc etc. Salta invece fuori che posso seguire dei corsi, ma solo maledetti corsi di contabilita’ (imparare a contare alla mia eta’, no grazie) o corsi su come trattare i vecchietti.

Indi per cui, casalinga disperata sono. Ovviamente a livello pezzaro come al solito e invece di casalinghe eleganti e raffinate e nevrasteniche, i miei vicini sono dei vivaci garagisti appassionati ascoltatori di musica latino-americana. So long Mozart e musicoterapia adeguata alla squatter. Questa mi nasce ancheggiando e fischiettando la samba.

E allora, come September, e vedremo che faremo di te.

* sono cosi’ taggate le richieste, i capricci, gli ordini, le imposizioni e piu’ in generale le attivita’ (motivate, ma preferibilmente pazze e lunatiche) da fare prima della nascita della squatter. La definizione e’ courtesy di conoscenti/estranei/passanti dotati di figli e ancora inconsapevoli della gravidanza ma ben decisi a farti capire che POI e’ tutto finito.


2 commenti:

  1. ...indian summer, che nostalgia!

    hai pensato a qualche corso online?

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  2. Uhm, si, ci avevo pensato, ma in realta' mi interessava seguire dei corsi piu' che altro per il fattore umano, quindi mi sa che ripieghero' verso altro!

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