venerdì 15 dicembre 2006

Il destino non è femminista

Diceva mio padre, e chiedo scusa per la volgarità che “il cetriolo torna sempre in c**o all’ortolano”.
Infatti: ho fatto la sgallettata vantandomi dello scarso carico di lavoro, leggendo, guardando dvd e pascendomi nell’idromassaggio dell’Università?
Bene, è finita. La Fede femminista da salotto che (stra)parla di imperialismo, neocolonialismo e oppressione patriarcale, per un effetto domino disastroso dal prossimo trimestre si trasformerà in una larva umana oberata di lavoro.

Infatti: il Pucciu (maledetto Immigration service) non può più insegnare italiano (attività collaterale ma lucrativa). Il dipartimento allora a chi chiede di prendere su il suo lavoro?
Ecco. Io. Dal 3 gennaio oltre a tre miei corsi da seguire, esame finale da preparare, tesi di Master da scrivere, altro lavoro al dipartimento di Women’s Studies, mi trasformerò in profia di italiano.
Sigh.
Cinque giorni la settimana, per un’ora, io disquisirò di grammatica italiana davanti ad una classe di universitari. Tra l'altro, chi la conosce la grammatica Italiana?

Il Pucciu è dilaniato tra la felicità di tornare a fare lo studente a tempo pieno ed il terrore di una me distrutta e prepotente che lo trasformerà in un geisho.

Diventerò almeno la donna dei sogni, stupenda ma intoccabile, di qualche studente?

Nessun commento:

Posta un commento