lunedì 18 dicembre 2006

Santina della settimana/8

Oggi, mentre piegata sulla vasca da bagno facevo lo shampoo all’albicocca a tre vecchie bambole Lenci che ho ritrovato facendo pulizie in casa, mi è venuto in mente che avevo saltato uno, due santini? Così, dopo l’operazione femminista di salvataggio delle bambolette (le ho anche centrifugate, poverette), pensa che ti ripensa, ecco la santina.
La cara Sojourner Truth (1797-1883): ex schiava che nel 1851, durante la Women's Convention, ad Akron, Ohio, pronunciò il famosissimo discorso “Ain't I A Woman?”
Era una tostona, la signora “Truth”.

"That man over there says that women need to be helped into carriages, and lifted over ditches, and to have the best place everywhere. Nobody ever helps me into carriages, or over mud-puddles, or gives me any best place! And ain't I a woman?
Look at me! Look at my arm! I have ploughed and planted, and gathered into barns, and no man could head me! And ain't I a woman? I could work as much and eat as much as a man - when I could get it - and bear the lash as well! And ain't I a woman? I have borne thirteen children, and seen most all sold off to slavery, and when I cried out with my mother's grief, none but Jesus heard me! And ain't I a woman?

Then they talk about this thing in the head; what's this they call it? [member of audience whispers, "intellect"] That's it, honey. What's that got to do with women's rights or negroes' rights? If my cup won't hold but a pint, and yours holds a quart, wouldn't you be mean not to let me have my little half measure full?

Then that little man in black there, he says women can't have as much rights as men, 'cause Christ wasn't a woman! Where did your Christ come from? Where did your Christ come from? From God and a woman! Man had nothing to do with Him.
If the first woman God ever made was strong enough to turn the world upside down all alone, these women together ought to be able to turn it back , and get it right side up again! And now they is asking to do it, the men better let them.

Obliged to you for hearing me, and now old Sojourner ain't got nothing more to say."

venerdì 15 dicembre 2006

Il destino non è femminista

Diceva mio padre, e chiedo scusa per la volgarità che “il cetriolo torna sempre in c**o all’ortolano”.
Infatti: ho fatto la sgallettata vantandomi dello scarso carico di lavoro, leggendo, guardando dvd e pascendomi nell’idromassaggio dell’Università?
Bene, è finita. La Fede femminista da salotto che (stra)parla di imperialismo, neocolonialismo e oppressione patriarcale, per un effetto domino disastroso dal prossimo trimestre si trasformerà in una larva umana oberata di lavoro.

Infatti: il Pucciu (maledetto Immigration service) non può più insegnare italiano (attività collaterale ma lucrativa). Il dipartimento allora a chi chiede di prendere su il suo lavoro?
Ecco. Io. Dal 3 gennaio oltre a tre miei corsi da seguire, esame finale da preparare, tesi di Master da scrivere, altro lavoro al dipartimento di Women’s Studies, mi trasformerò in profia di italiano.
Sigh.
Cinque giorni la settimana, per un’ora, io disquisirò di grammatica italiana davanti ad una classe di universitari. Tra l'altro, chi la conosce la grammatica Italiana?

Il Pucciu è dilaniato tra la felicità di tornare a fare lo studente a tempo pieno ed il terrore di una me distrutta e prepotente che lo trasformerà in un geisho.

Diventerò almeno la donna dei sogni, stupenda ma intoccabile, di qualche studente?

mercoledì 13 dicembre 2006

Partire è un po' morire

Nuove regole: bustina trasparente di plastica per surgelati con le creme e liquidi- Ho aggiunto la biancheria in un trip di bagaglio a mano trasparente. Pucciu: sei la solita svergognata
Cincinnati-Parigi: emergenza medica a bordo
Parigi-Torino: la pressurizzazione non funziona granchè, abbiamo scherzato, si ritorna a Parigi.
Parigi: branco di italiani che orgogliosamente si fa un baffo del concetto di fila preme come gregge imbizzarrito sul bancone del gate, parlando compulsivamente al cellulare: finalmente, casa.

giovedì 7 dicembre 2006

Erasmus



Parentesi: domani devo prendere l'aereo e qui nevica. alle 7,50 di mattina gia' tiravo giu' dei gran cristoni.

Comunque, ho ricevuto da una mia amica un articolo sui 20 anni dell'Erasmus. sottotitolo dell'amica: che nostalgia.
Io c'ero. come quasi sempre quando c'e' da rabastare soldi - veramente pochi all'epoca- per andarsene.
Destinazione Strasburgo, anno accademico 1997-1998. A Strasburgo c'ero gia' stata. sapevo che si mangiava bene e tanto mi basto'. Va be, sapevo anche che la citta' era carina.
alloggiavo con l' amico manufanti nella mitica Résidence universitaire de la Robertsau. Immaginatevi una costruzione in plastica tipica degli anni 60, piuttosto fatiscente, con stanzette di 9 metri quadri, bagni al piano e cucina minimalissima al piano. L'anno dopo l'hanno tutta restaurata. Mia madre appena vide la stanzetta si mise a piangere. due settimane dopo torno' a vedere come stavo. e non e' ansiosa.

Causa pochi soldi ho vissuto per un anno di risotti e zuppe knorr in busta e insalate. pero', e' stato uno degli anni piu' belli della mia vita.
Tra le altre cose:
- ho conosciuto veramente gente da tutto il mondo e con alcuni sono ancora in contatto
- ho ricevuto la mia prima ed ultima proposta di matrimonio da un ragazzo del Gibuti con cui avevo mangiato le penne al pomodoro con le mani (lunga storia da raccontare)
- dei nostri amici in canotto sono penetrati nell'allora in costruzione nuovo Parlamento Europeo e si sono fatti le foto nella super sala delle riunioni. Immaginate voi che parte hanno messo in mostra di se stessi nelle foto.
- ho ritrovato un amico di infanzia con cui giocavo in montagna quando avevo 6 anni
-sono andata un po' in Germania, a Londra e a Bruxelles ed Amsterdam
-avevo un vicino di stanza che era un gnocco pazzesco
-c'era manufanti con me che e' mio amico dal liceo
-sul treno da Starsburgo a Milano ho conosciuto una pazza che sosteneva che una le aveva rubato l'identita' (per otto ore l'ha sostenuto-volevo morire)
-vabbeh, si' ho anche imparato delle cose sull'Europa e ho imparato bene il francese
-quando mia mamma ed il suo compagno mi venivano a trovare mi portavano al ristorante
Maison Kammerzell
-con la mia amica arrivata da Bruxelles (Erasmus pure lei) abbiamo usato il bancomat di sua madre per andare a mangiare alla Maison Kammerzell.

E molto altro. ad andare via piangevo un vitello. ed ora eccomi qui.

mercoledì 6 dicembre 2006

propositi

Io ce l'ho gia':


Nel 2007 tenete a mente che:


e godetevi il (Babbo) Natale



Qui il sito web: www.annetaintor.com

martedì 5 dicembre 2006

Forever young

Sto imparando lo spagnolo. Ho seguito il corso perche' volevo un corso facile. e l'ho avuto, insieme al disagio di seguire con i vituperatissimi undergrad students sono equivalenti ai nostri universitari, in teoria, ma in realta' sono mediamente piu' giovani. (quelli che sono in corsi post laurea sono i graduate students)
Insomma, pare di essere al liceo, con i compagnucci un po' scemi ed esagitati.

Comunque esercizio di conversazione (in spagnolo):

Compagnuccia: quanti anni hai?
Fede (cazzo non posso far la squallida e mentire): trenta
Compagnuccia: you are ONLY thirty?
Fede (pensa: ma vaffanculo! alla prossima mento, forever 27) .....E tu quanti anni hai?
Compagnuccia: 23!
Fede (pensa: ma vaffanculo di nuovo!)....

Il caro amico bepini aveva elaborato la mitica distinzione - in sequenza- giovane/ ancor giovane/seppur giovane/giovanile.
Sto scivolando verso il giovanile. fortuna che vivo nella patria del Botox.

lunedì 4 dicembre 2006

domenica 3 dicembre 2006

Santino della settimana/8


Quest'estate avevo parlato dell'ennesimo film tratto da uno dei suoi racconti più visionari. Recentemente, hanno trovato un suo manoscritto inedito. Philip Kindred Dick, senza dubbio il più grande scrittore di fantascienza—e, secondo alcuni, uno dei maggiori scrittori americani—del dopoguerra. Geniale scrutatore dei confini tra reale e virtuale, tra umano e non-umano. Gnostico, pacifista e dipendente dalle anfetamine quanto dalle mogli (ne ebbe 5), profetizzò fin dagli anni ‘60 l’inquietante influenza dei mass media sulla nostra società. Ci ha regalato, fra i tanti suoi racconti, la sceneggiatura di "Blade Runner", e questo basterebbe da solo a farne il santino della settimana.