A Gerusalemme di Shabbat e’ praticamente tutto chiuso. Gerusalemme Est funziona normalmente, ma Gerusalemme Ovest, dove noi viviamo, e’ la morte civile.
Il che ci riempie anche di gioia, perche’ essendo tutto calmo, la mattina del sabato possiamo dormire fino a tardi senza avere sotto casa i signori del mercato che litigano perche’ lasciano le macchine in quadrupla fila e si incazzano tutti, e urlano in ebraico, che credetemi, non e’ una lingua molto melodiosa.
Di buono c’e’ anche che di Shabbat il folle lanciatore di bottiglie vuote di schweppes alla pesca non lancia nulla sul nostro terrazzo, e cosi’ salva l’anima del Pucciu, che quando trova le bottiglie poi dice cose scovenienti.
Ma lo scorso week end la municipalita’ ha organizzato un week end a porte aperte di alcuni edifici normalmente chiusi al pubblico. Iniziativa salutata con grande gioia dai pochi laici che vivono qui, che di Shabbat un po’ si rompono.
Abbiamo visitato istituzioni protestanti con magnifici panorami sulla citta’ vecchia, e poi ci siamo infilati in un quartiere molto grazioso, Mahane Israel,uno dei primi quartieri costruiti fuori dalle mura, che prometteva porte aperte su case di interesse.
Ahem. Praticamente si entrava in case private normalissime, di vecchietti che con le pianelle ai piedi ti accoglievano pronti a fare quattro chiacchere. Data la disinvoltura dell’israeliano medio, gia’ grazie se non si sono trovati con qualcuno a fare la siesta nella loro camera da letto o usare il loro bagno.
lunedì 14 settembre 2009
Porte aperte – sul tinello dei tuoi nonni
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