mercoledì 17 gennaio 2007

Il paradiso femminista l’e’ morto.

Non a’ la maison, ovviamente (“portami le ciabatte infame Pucciu!” ). A noi femministe ora tocca confrontarci con il mondo esterno, fuori dal dipartimento. Che non sempre ci ama. Soprattutto se chi ci incarna e simbolizza in una classe potenzialmente ostile e’ una tipa allucinante, che non sta zitta un secondo, che si e’ subito proclamata femminista, che ci ha fatto sapere che nella sua classi di giapponese ha fatto questo, che nella sua classe di Donne e politica ha letto quell’altro. E tira su spesso e potentemente con il naso. Che cosa abbia dentro quel naso non si sa, credo termoconvettori. Al prossimo tirar su’ verra’ sparata sul soffitto dell’aula dallo spostamento d’aria. Ed io con lei che ce l’ho vicina.

E infatti la reazione non si e’ fatta attendere. Quando interviene –cioe’ sempre- si alzano sussurri dal fondo della classe tipo: “tiratele una scarpa, fermatela”. Ed una subito ha detto che lei non vuole definirsi femminista. Neppure io mi ci vorrei definire, a pensare di essere “sorella” di una overachiever francamente scassamaroni. Io e la mia amica ci guardiamo e sogghiniamo ogni volta che sta qua interviene, ma intanto la battaglia e’ persa.
No adepti, a ‘sto giro, mi sa. La mia amica che e’ figa si e’ pure comprata il push up, forse qualche speranza...

2 commenti:

  1. Dunque questa tipa, l'overachiever, per ironia della sorte, è una promozione vivente al maschilismo.

    Sì suggerisco push up a minigonne a manetta, se volete raccogliere qualche iscritto.

    Tu che le conosci da vicino, mi spieghi perché una per promuovere/diffondere certi valori - peraltro giusti, quando si parla di pari opportunità - deve necessariamente tenersi alla larga da ceretta e mascara?

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  2. No, dai e' un po' sorpassata la femminista che non si depila.Qaulcuna c'e' ancora, anche giovane, ma ormai sono eccezioni.
    Per ora comunque raccogliamo solo insulti.

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