giovedì 29 gennaio 2009

Lagnans d'amour

Il fidanzato esule a Gerusalemme vive da un paio di settimane in una comune popolata da uomini barbuti e da donne a suo dire inguardabili (e certo!).

I giovani barbuti, dopo i gruppi di studio socialisti, chiedono a lui le definizioni delle parole crociate- in ebraico. Lui per ripicca gli ammanisce le sue melanzane alla parmigiana per la cena di Shabbat.

Si lagna di una cena a base di cereali. Non avvicinate i cereali al Pucciu! Si contorcerà come un verme e ve lo rinfaccerà per tutta la vita. I miei esperimenti con la quinoa sono stati tutti bocciati in quanto troppo simili alla segatura.

Comunque, da domenica sarà nella nostra nuova magione, dove lo raggiungerò l'otto febbraio. Sta già pensando a come accogliermi. Io spero solo di scendere all'indirizzo giusto di casa, sapete com'è. La mia immaginazione da orfanella mi vede vestita troppo leggera - il pucciu dice che fa caldo, ed io non mi fido!- abbandonata in mezzo alla tangenziale di Gerusalemme. Per il resto, che sia al solito: fragole e champagne, cuori giganti e lui vestito solo del suo fascino.

Poi, per non farci mancare nulla, abbiamo litigato a distanza come dei folli. Va bene la tecnologia, ma la chat di FB ha rischiato di mandare all'aria ciò che trasferimenti all'estero, distanza, una famiglia di sole donne, sfoghi allergici, stati di ebbrezza ripetuti e notti in posti pidocchiosi non avevano neppure scalfito.

Mia madre con la scusa: "se io lo attacco tu poi lo difendi!" (sottile, eh!) ha persino preso le difese del Pucciu mentre sproloquiavo e tiravo oggetti. La verità è che una mia rinuncia alla partenza avrebbe gettato la mamma e sorella nel panico più nero.
Infatti la sera, mentre sono a letto mia sorella prende le misure della stanza sostenendo: "ecco dove hai la testa adesso ci sarà il mio angolo cottura".


Infine, io resisto a mio nonno che si lagna giustamente della Chiesa cattolica e di sui esponenti, ed inoltre vuole a tutti i costi convincermi a diventare atea. Ora, già ho una personale minimale dottrina religiosa fatta di tre dogmi tre, proprio ora che vado a Gerusalemme, dove per sistemare il
ginepraio di rivendicazioni sulla città si era persino proposto di attribuirne la sovranità a Dio, dovrei diventare atea?

Eppure insiste. Sarebbe indelicato fargli presente che sentendo avvicinarsi il tramonto il mio bisnonno- suo padre- cominciò ad andare in chiesa, just in case?

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