venerdì 8 febbraio 2008

piccole femministe nella notte

stanche e con il mal di testa io e la mia amica ci diciamo che va beh, facciamo un salto alla festa organizzata dalla capa femminista del nostro dipartimento. Ma alle nove e mezza facciamoci un segno e scappiamo.
da brave ragazze compriamo due bottiglie di vino, parcheggiamo la macchina.
Suoniamo il campanello.
della casa sbagliata, ovviamente.
Il padrone di casa, a cui sghignazzamo in faccia, la prende bene e ci augura pure buon divertimento.
(ste case americane con giardinetto davanti e dietro sono uguali! E di notte il civico non si vede e va be, noi siamo due rincoglionite).

Poi ce la facciamo. Veniamo introdotte a femministe di fama internazionale americane, israeliane, e libanesi, tra cui una performer, molto brava. Cerchiamo di fare conversazioni intelligenti, ci scoliamo vino, che magari non ci fa piu'intelligenti, ma piu' sciolte di sicuro. Il problema e' trovare un delicato equilibrio, la disinvoltura puo' sfociare in un orrido svacco.

A mezzanotte eravamo sdraiate sui divani, con gente che spettegolava apertamente su prof e studenti, con la prof performer che ci faceva morir dal ridere con storie di una femminista amica la cui testa (solo la testa) e' stata congelata in Arizona e con storie di sua madre che a Beirut, pur in condizioni estreme, senza elettricita' ed acqua per parecchie ore al giorno, era l'unica ad aver sempre il ghiaccio pronto per i suoi cocktails- grande donna.

Un solo uomo, il nostro eroe personale, che non solo partecipava alla conversazione, ma serviva caffe' e cappuccino a tutte.
Mercoledi' sera invece sono invitata a partecipare ad una knitting session.

2 commenti:

  1. un solo uomo?
    ma che è, n'incubo? :)
    Sun

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  2. il super eroe era il marito della padrona di casa e considerando il tasso di coppie di lesbiche presenti alla serata, un uomo e' gia' tantissimo.

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