mercoledì 13 febbraio 2013

(Non) votare all'estero

Tanto tempo fa, quando mamma e papa' mi leggevano le storie, mi chiamavano "la piccola democristianina", tutto cio' per via di un libretto, assolutamente educativo e interessante (v. sotto) impostato sul "sembra buono ed invece e' cattivo" , "sembra piccolo, invece e' grande", insomma, sul non fidarsi delle apparenze, che pero', per un tragico twist del destino, mi rovino'.


A furia di leggerlo il risultato fu che democristianamente non mi sbilanciavo mai sui pareri: era tutto un po' brutto un po' bello, un po' buono un po' cattivo. Invece di apprezzare la mia capacita' di cogliere le mille sfumature di grigio della realta' sin da bambina - e qui mi riapproprio delle sfumature di grigio dal quel brodo primordiale erotico che non ho neanche letto, ma che importa- i miei mi pigliavano per i fondelli.

Son traumi.

Comunque sia, poi superai questa fase e diventai una per cui tutto e' bianco o nero, e in parte lo sono ancora adesso.  Finita la commovente premessa,entriamo nel vivo di questo sbrodolamento. Tenetevi forte.

Qualche giorno fa ci sono arrivate le schede elettorali per votare per posta, rimandandole al nostro consolato di zona, a Philadelphia.  A parte che ho un grandissimo conto in sospeso con il Consolato di Philadelphia da un anno, quando ci misero solo 3 ore a stampare una procura che dovetti correggere io dai loro errori, appanzatissima, con il Pucciu che mi lanciava da lontano le caramelle Leone per calmarmi e gli americani presenti basiti che mi invitavano a stare idratata.

Io volevo solo attraversare il corridoio e chiedere asilo politico, cittadinanza e quantaltro, per me e la Squatter - che a quel punto ballava la samba nel pancione- al consolato panamense.

Quindi, diciamocelo, un po'speravo che le schede arrivassero tardi per scatenare sul consolato la mia ira funesta, ma per stavolta si sono salvati. Arrivera' il giorno, ma non sara'oggi.

I am watching you, guys.

Dicevamo, le schede sono qua, e ora mi tocca votare. Che poi un po' vorrei e un po' no. Ma come faccio a partecipare alla vita politica del mio paese, almeno in modo basico, senza votare? Come faccio a lamentarmi poi se vince l'innominabile B? E poi mi dico che bisogna votare contro Berlusconi, e qui il deja vu mi fa stramazzare al suolo, perche' praticamente mai nella mia vita di votante ho votato se non "contro Berlusconi".

L'ultima volta che votai dall'estero (nel 2008),peraltro documentata qua: gli italiani all'estero salvarono il salvabile, ora mi sa che non c'e' piu' granche' da salvare; tuttavia, siccome la piccola democristianina is back, votero' per quelli che sono "un po' buoni e un po' cattivi".

E qualcuno - se non I*dio che e' impegnato con le dimissioni di Benny 16-  ce la mandi buona.

2 commenti:

  1. sembra questo, sembra quello ha traumatizzato anche la mia infanzia, insieme a tutti i cappuccetto verde, bianco e giallo di Munari

    RispondiElimina
  2. Anna, ci saranno gli estremi per una class action? io ci proverei.

    RispondiElimina