giovedì 25 agosto 2011

1 Alla fine del mondo



Preannunciata dal terremoto e attesa da un pucciu che si prepara al mio arrivo come se dovesse andare in guerra, pronta ad entrare in una casa dove l'amato consorte vive da un mese dormendo su un materasso buttato per terra e mangiando su una scatola di cartone rovesciata per il terrore di fare scelte di décor che scatenino la mia ira funesta, ci sono, ci siamo, stiamo arrivando.

Si ricomincia nelle braccia di mamma America, da un impero in declino all'altro,si lascia una casetta amata - come lo sono state tutte - sul Po e sugli alberi,tanti amici e amiche, la famiglia che se potesse terrebbe solo la squatter, non capendo quindi pienamente il significato di "cordone ombelicale". Un lavoro a tempo indeterminato che nell'anno del Signore 2011 è come trovare la pietra filosofale.

Ma come diceva uno che ne sapeva: "“Live each season as it passes; breathe the air, drink the drink, taste the fruit, and resign yourself to the influences of each.”

Ci si risente poi dall'altra parte dello stagno.

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