martedì 15 aprile 2008

Fosse Berlusconi il mio problema



Il sole splende ed il Pucciu si aggira discinto in cucina mormorando con la sua "erre" un po' cosi': Povca tvoia povca tvoia, Fede guavda non sono mica contento!
In cucina abbiamo due finestre e zero tende, forse neppure le vicine saranno molto contente o forse si.

Anche non fossero contente, siccome il Pucciu e’ discinto nella sua proprieta’ privata, non possono dire nulla, ma possono voltare le spalle al peraltro sexy lato B del Pucciu.

Un po’ come noi che da lontano guardiamo l'Italia e vediamo cose non ci piacciono, pero’ abbiamo il privilegio di poterci voltare dall’altra parte, di rifare le valige e cercare un posto diverso dove stare.

Un posto

dove nessuno mi dica che per meno di 2500 euro un lavoro non lo accetta neanche (famiglia di due persone)

dove gli ex sessantottotini non ci guardino dall’alto delle cattedre dove siedono inchiodati da decenni vantandosi del fatto che loro hanno cambiato il mondo e noi no

dove i nani e le ballerine vengano esiliati per sempre nel loro magico regno delle novelle 2000-3000, Visto etc e non pretendano pure di parlare, o peggio, fare i/le maitres a’ penser.

dove quello che voglio fare del mio utero, nel mio utero, sul mio utero sia un diritto acquisito una volta per tutte

dove la ggente ggiovane stia a casa da mamma e papa’ perche’ non PUO’ fare altrimenti e non solo perche’ stanno risparmiando per una casa piu’ grande o una macchina piu’ lussuosa (e succede, oh se succede)

dove non senta piu’ nessuno dire che gli extra-comunitari rubano il lavoro agli italiani/americani/inglesi/francesi/etc.

E se un posto cosi’ non lo trovo, rimane sempre l’idea di ripartire dalla comune a Fanghetto, frazione diOlivetta S. Michele (ValRoia)dove allevare in piena liberta’ dei piccoli disadattati che magari non aspireranno nella loro vita solo ad essere felici (e si fotta il resto del mondo).

Yes, We Can.

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