mercoledì 12 ottobre 2011

Kleenex e Karma

Allora, tra un viaggetto a Philadelphia, lo studio dei puritani e degli shakers, le imprecazioni del pucciu sugli studenti che non studiano, succede che la vita prenda svolte dolorose. E allora mi dico, che - se crediamo al karma - in fondo me lo sono scelto, e va bene cosi'.

A parte che quando ho scelto, mi vien da dire, l'anima mia era ubriaca? distratta? o puramente cazzona? Non mi sono tanto accorta - ne' io ne' la mia famiglia - che forse per il 2011 siamo andate in overbooking di karma, mescolando molta gioia e anche molto dolore.

E certe situazioni mi sembrano irreali e mi chiedo se e' la mia vita o cosa, ma tanto anche la panza ogni tanto mi sembra irreale e pure quando mi vedo la fede al dito mi sembra irreale. E penso, e che c*zzo, ma che vita pensavo di condurre se mi sembrano irreali cose in fondo normali?

Penso una vita da ricca filantropa viaggiatrice, ecco quello, non mi sembrerebbe irreale.

Purtroppo il karma doveva scontrarsi contro un oggetto tipico della cultura americana, la maledetta, orribile, marmorizzata scatola di cartone con i Kleenex dentro. Quelli spessore velo, quelli che se non ne prendi 57 assieme ti trovi le dita piene di moccio.

Io li odio.

Ma qui negli States sono dappertutto: dal medico, in universita', a casa della gente. A me i Kleenex marmorizzati fanno venire in mente donne in tutona da ginnastica, accasciate sul divano che guardano piangendo e soffiandosi il naso (nei Kleenex) le telenovele brasiliane, quelle con Sonia Braga.

Magari siamo state tutte quelle donne, una volta nella vita, ma sia l'ultima cosa che faccio, piuttosto mi soffio il naso nella manica del tutone.

Comunque sia, mentre leggevo nello studio del medico la mitica "Best breastfeeding issue ever" di non so quale terrificante magazine tutto incentrato sulla gravidanza - cara grazia che sono solo 9 mesi, con tutta la carta che producono su 'sto tema - entra la dottoressa, informata del fatto luttuoso, che pero' mi tocca raccontare e dunque, la voce si rompe.

Si rompe un po' di piu' finche' con la coda dell'occhio non vedo la dottoressa che prontamente afferra la stramaledetta scatola di Kleenex. Al rallentatore me la avvicina, ed io capisco che sono ad un bivio.

Insomma, tocchera' piangere, e poi andare avanti con un po' di grazia e dolcezza, grazie all'affetto che ci circonda, agli abbracci del Pucciu, e anche a qualche poderoso calcio della cazzuta squatter aka "la tarantolata", ma per Dio, non mi lascero' dietro una scia di Kleenex ciancicati.

2 commenti:

  1. un po' criptico...
    ch'è successo?
    un abbraccio virtuale in ogni caso...

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  2. Grazie Squa, prendo l'abbraccio e lascio tutto criptico, meglio cosi'.

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