giovedì 19 febbraio 2009

Mahar è un altro giorno

Qui è il solito delirio che mi trascino dietro ovunque vada, inteso in qualsiasi continente. Sono ben contenta di avere la possibilità di lavorare a distanza, ma il risultato è che se potessi mettermi skype nel cervello lo farei e non ho ancora potuto vedere molto della città.

Però in questi giorni in cui sono inchiodata davanti al computer e potrei essere ovunque nel mondo, jesus is on my side. Ma letteralmente. Sfrutto il wireless di un’istituzione che prepara rabbini liberal e si aggira tra i computer vicino a me un tizio coi capelli lunghi e una specie di saio di seta sui pantaloni. Vedere gesù che guarda i video di Youtube è decisamente interessante. Avere alle spalle un vecchietto che invece dorme e russa con Haaretz sulla faccia un po’ meno.

Mi dà poche soddisfazioni anche il tipo che ci doveva sbloccare il cellulare americano – io timorosa avevo chiesto al Pucciu con anche un po’ di accento piemunteis: “Ma Pucciu, è legale?”
“Tranquilla”.

Quando l’ho visto, basso tarro e spiccio come solo gli israeliani possono essere, ho deciso che un po’ lo amavo. Però ci dà dei dispiaceri. Portiamo il cellulare venerdì mattina e ci fa:

“Tranquilli ve lo do domenica” . Per via dello shabbat, infatti qui la settimana inizia dalla domenica, che è Yom Rishòn, il primo giorno- un casino, comunque domenica andiamo:
"Mahar, mahar, mi deve arrivare la password via email!
“ecco, sapevo che era illegale, Pucciu! Avrà una spia negli USA alla compagnia telefonica!”

Lunedì: mahar
Martedì: mahar
Ieri per dignità abbiamo saltato
Oggi il Pucciu vuole fare la voce grossa e pretende lo sconto..
Comunque lo amo nella sua rozzezza, anzi la hutzpa tipica israeliana.

Dopo vari mahar oggi sapevamo che ci avrebbero portato l’armadio dall’orrido color marrone- scelto dal padrone di casa, a cui noi ci siamo opposti, ma senza risultato.

Bene: "Ragazzi, mahar veniamo tra le sette e le 10 del mattino” e va beh.
Invece: “Ragazzi, mahar veniamo alle 6,30 voi vivete attaccati al mercato poi è un casin con il traffico”.

Arrivano con me rantolante in salotto accucciata sotto il sacco a pelo della nonna del Pucciu che ha 50 anni e perde le piume. Non la nonna. Il Pucciu, invece, sovraeccitatato dal fatto che abbiamo l’armadio e che può mettere tutte le sue cose in ordine, era fuori controllo!

Bisognava sparargli nelle gambe per fermarlo. “Visto che bello fede, questi sono i tuoi ripiani chè sei bassa, questi i miei, le scarpe dove le mettiamo, eh?eh??? “

Mahar, Pucciu, mahar.

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