venerdì 29 febbraio 2008

e due!

Siccome ce ne andremo, per sicurezza io continuo a seminare parti di me a Cincinnati. Oggi parte un altro dente del giudizio. ma questa volta, come dicono qui, mi mettono a dormire. Pratica di cui non ero assolutamente informata; in Italia il mio medico non mi ha mai proposto la cosa, e quindi lui ed io abbiamo condiviso bei momenti in cui mi guardava negli occhi durante l'estrazione e mi chiedeva: cosa faccio io adesso con questo dente?

Inutile dire che come al solito, ho firmato fogli e fogli in cui mi si informa dei minimi effetti collaterali (dopo ti fara' male) o dei massimi (morte), in modo tale da pararsi il culo per eventuali cause e lamentele.

Sono giorni che gli studenti mi spifferano nomi di potentissimi anti dolorifici - oppiacei - che devo assolutamente provare, magari con una birra - cosi' il prossimo interventino lo facciamo al fegato.

Il meglio al solito e' il Pucciu che mi DEVE accompagnare, senza accompagnatore ti cancellano l'appuntamento:
Pucciu, ho gia' preparato l'assegno, se sono rincoglionita dopo aggiugi tu la cifra.
Ok, ma se muori mi lasci tutto?

giovedì 28 febbraio 2008

Autopromozione

Se capitaste dalle parti di Cincinnati nel prossimo mese e mezzo (cosa ovviamente probabilissima) e non aveste niente di meglio da fare (dopotutto state a Cincinnati!), potreste partecipare al mio appassionante mini-corso introduttivo sulla mistica ebraica, "From Ezekiel to Madonna".
O anche no.

Il Pucciu ha bisogno di Betty

Il Pucciu sostiene che la mia emancipazione avviene al prezzo della sua oppressione

chatta con il suo amichetto in Italia spettegolando su queste donne stronze che non fanno una mazza in casa e che li opprimono, che loro poveretti almeno potessero fare i casalinghi e basta, no, gli tocca anche lavorare!

mi mostra la minimissima bollicina da ustione che gli e' venuta fuori per aver infornato ieri il pane e si lamenta del dolore lancinante

con tono drammatico ieri sera mi fa: ANCHE domani devo fare (=sbattere nel forno) il pane???? No amore, domani ti compro la zangola e fai il burro.

Insomma, il Pucciu soffre di quello che una decana del femminismo americano, la mitica Betty Friedan, chiamo' il "problem that has no name". In pratica fu la prima ad analizzare le cause dell'insoddisfazione delle casalinghe americane negli anni 50: apparentemente avevano tutto, e pero' soffrivano. La Betty si riferiva soprattutto alle donne americane middle-class (bianche) e per questo fu poi aspramente criticata da altre femministe, soprattutto di colore.

Ora scusate, ma devo andare ad esercitare la mia oppressione imperialista su qualche maschio a caso.

mercoledì 27 febbraio 2008

Yes, I can

GEMINI (May 21-June 20): "Where my heart lies," wrote Robert Browning
in his prayerful poem, "let my brain lie also." That's my wish for you to
experience in the coming weeks, Gemini. It's not a wistful, ineffectual
wish, either: My astrological analysis indicates that the cosmos will be
conspiring to unify more than a few of your fragmented parts. In fact, I
predict that your thoughts and feelings will converge in a vigorous
collaboration that will ultimately generate excellent karma for you and
others.

In realta’ il mio cervello giace da qualche parte, in mille pezzi (provate voi a porvi la seguente domanda: puo’ il cosmopolitanism – non il cocktail- offrire un’alternativa alla costruzione binaria dell’identita’ israeliana e palestinese?)

Tolto il sassolino intellettuale, via alle minchiate:

Yes, I can:

sopravvivere alla faida femminista sul conflitto israelo palestinese

divertirmi a leggere che lei, Alice Waters (sotto), anima di Chez Panisse, slow foodista ancora prima dello Slow Food, amica di Carlo Petrini, e finalmente autrice di una delicious revolution ritrovo’ la sua ispirazione culinaria in una pizzeria di Torino




ammirare Clinton (Bill) che si incazza contro un pro-choice




Vedere i tre Austin Powers e volere un mini me che attacca i miei nemici. Io pero’ lo vestirei di nero come me, con le all star rosse.



ammirare Clinton (Hillary) che tiene testa a Obama nel confronto televisivo in Ohio e ammette di rimpiangere il voto del 2002 pro-guerra



cucinare su sua ricetta, un ottimo garlic bread

venerdì 22 febbraio 2008

vittimini

Nevica e l'Universita' non chiude. e' giunto quel momento dell'anno in cui smetto i panni di persona normale e divento vittimini. Nessuno e' stanco come me, nessuno ha freddo come me, nessuno e' piu' angariato di me. La triste verita' e' che abbiamo finito il vino.

Pero':

e' passato di qui Spike Lee e ci ha parlato di leadership, incoraggiando i giovani studenti a seguire i propri sogni e a diffidare di genitori "dream killers" - quelli che ti dicono ma no dai fa il/la commercialista invece che l'attore di varieta'. Io da bambina noiosa e borghesuccia volevo fare la maestra, mai un frizzo o un lazzo. fossi bambina adesso, ovviamente la velina. Comunque sia, Spike e' simpatico e vota Obama. Poteva fare di piu', ma per bilanciare il suo ottimismo ho gia' prenotato il suo DVD documentario mazzata su Katrina when the leeves broke" "

in classe si dibatte sul perche' la parola "puffi" non venga tradotta dai traduttori automatici. E soprattutto tenetevi forte perche' mi hanno fatto sapere che il fiume piu' lungo del mondo non e' piu' il Nilo, ma il rio delle amazzoni.

il Pucciu miete ufficiosi successi accademici e anche qualche dollaro in piu' per il prossimo trasferimento. il momento in cui potro' stare a casa in pigiama tutto il giorno a cazzeggiare si avvicina a grandi passi. dopo essermi chiesta per anni (8 abbondanti) perche' mi sono messa con un filosofo studioso di misticismo invece che con un bocconiano doc che mi lavora nella finanza, forse adesso avro' un ritorno dell'investimento.

martedì 19 febbraio 2008

Il Terrore corre sul miele

Permettete che mi guardi l’ombelico e la vita amorosa, dato che San Valentino e’ finito e non sono piu’ a rischio di smancerie.

Il pucciu ed io siamo apparentemente sbagliati insieme. Lui sogna e – neanche troppo segretamente - una biondina magra con il filo di perle. Non e’ colpa sua, gli piacciono cosi’. Sogna una donna ordinata e precisa come lui, non una che ha attraversato tutta Venezia a piedi con un indumento intimo incastrato nel risvolto interno dei pantaloni.

Questa e’ la condanna di tutte le donne di casa mia: essere disordinate allo stremo e stare con uomini fissati con l’ordine Mio padre, per esempio, e’ fissato con le cose disposte a 45 gradi. Si puo’ vivere cosi'?

Il nostro livello di disordine e’ serissimo. Per dire: una mia parente e’ stata coinvolta tempo fa – come testimone - in delle indagini su una persona scomparsa. Quando apri’ lo sgabuzzino di casa per mostrare alcuni documenti ai poliziotti, c’era cosi’ casino che un poliziotto commento’ che forse la persona scomparsa era sepolta la’ sotto.

Ma divago.


Ora che sapete, potete immaginarvi il mio terrore di oggi, quando, uscita ormai di casa, mi sono resa conto di non sapere se 1) ho finito quella fetta di pane con il miele che al Pucciu fa schifo perche’ appiccica? 2) Siccome credo di no, dove e’ quella fetta? 3) Poiche’ sono tornata a casa a cercarla e non l’ho trovata, cosa mi fa il Pucciu se la trova lui?

lunedì 18 febbraio 2008

Gnocchi e psicopatici



Quello che fa lo psicopatico con camicia rossa e' un mio studente. Notate la perfetta pronuncia di "gnocchi".

(S)fashion - si stava meglio quando si stava peggio.



Ritagliavate le bamboline di carta a cui mettevate poi su i vestitini? Io si! Ritagliavo anche di merda, se e’ solo per questo, ma comunque. Ebbene siete, antichi o antiche.

Il NY Times che mi sono letta ieri a letto tentando di farmi venire le piaghe da decubito dice che queste povere bamboline sono roba da museo. Ora c’e’ l’agghiacciante Stardoll, la versione digitale delle suddette bamboline. Non solo potete vestire (con dubbio gusto, mediamente) personaggi famosi, ma potete anche comprare per le vostre bamboline vestitini firmati da Donna Karan o da Heidi Klum, che concedono in esclusiva il loro marchio al sito.

Volete vestire Britney, Laura Pausini, Riccardo Scamarcio? No problem! La cosa agghiacciante/interessante e’ che sul sito ci sono circa 1200 marchi di abiti, conosciuti e meno conosciuti. Il responsabile dell’intera cosa dichiara che le teen agers, maggiori utilizzatrici del sito, sono quelle che richiedono una vasta gamma di marchi. Secondo una ricerca recente, la teen ager media americana parla di “brands” almeno 150 volte al giorno.

Il che non mi stupisce, pensando a mia sorella (solo da parte di mia padre) che a noi altre tre sorelle chiedeva – a 8 anni – se avevamo il D*do di P*mellato, di che marca erano i nostri “toppini”, e gia’ conosceva I prezzi di almeno tre diversi jeans di marche da tamarra. Per me che a 11 anni conoscevo solo il marchio “Superga”, mia sorella e’ una specie di anticristo.

Ritornando a noi, ora vado a mettere un tailleur da suora a Britney, secondo me la aiuterebbe nel riavere indietro i bambini.

domenica 17 febbraio 2008

Yoko e John, Andy e Spike

Come alcuni sanno, mi sono proposta, in un impeto da kamikaze, di portare qualche studente e (very) senior citizens in viaggio in italia. Una settimana tra Venezia, Bologna, Cinque terre e Torino. Siccome nei casini non mi ci ficco mai da sola, ma mi faccio punto d'onore di trascinarci il mio amato Pucciu, viene pure lui. l'altro accompagnatore e' un eruditissimo prof che avra' almeno 70-80 anni.

Venerdi' eravamo ospiti nella sua classe di cultura Italiana per parlare di Torino. Tra una balla e l'altra quest'uomo ci fa: " Ma vi ho mai parlato della serata che io e mia moglie abbiamo passato a Chelsea con John e Yoko?"
a momenti caschiamo dai nostri banchini.

Basta, questo signore piccino, fragile e coi capelli bianchi all'improvviso adotta lo slang anni 60 e ci racconta di essere andato a casa dei due che stavano guardando un film su una mosca che si posava sul corpo nudo di una donna. (due palle). dopo mezz'ora, vedendo che i due non si scollavano dalla visione di tale mazzata, si rivolge a John e gli fa:" Hey man, it has been cool, but now we have to split!" e molla Yoko, John e la mosca. A me tra l'altro Yoko fa paura.

quando nella mia lezione su Torino ho accennato al fatto che il gianduiotto era uno dei cioccolatini preferiti da Andy Warhol, interviene: " ah, ho conosciuto pure lui!". Ricordandoci che martedi' viene a parlare all'universita' Spike Lee, ci racconta di averlo conosciuto in aereo.

Mercoledi' sera io e il Pucciu siamo ospiti a casa loro, accessoriati di bottiglia di vino, in modo da oliare il caro signore e vedere che altro ci racconta.

giovedì 14 febbraio 2008

San Valentino

Messiah: Sai, mi hanno dato la borsa di studio per partecipare al workshop sui manoscritti ebraici. Vado a Philadelphia a Maggio!
Fede: Ah, figo, vengo anch'io! Cosa c'è di bello da vedere a Philadelphia?
Messiah: Ma, non so...
Fede: Il formaggio?

Hey, Hey, happy V-DAY!



V come vagina, naturalmente. Qui il link al sito di Eve Ensler, autrice dei Monologhi della Vagina.
L'anno scorso chiesero a un po' di ragazze in campus: "se la tua vagina potesse parlare, che cosa direbbe?". In questo momento credo risponderei che mi piacerebbe che si levassero dagli slip delle donne italiane un tot di benpensanti, moralisti, clero e bigotti. L'anno scorso - bei tempi- mi fu assegnata la frase: start again"

mercoledì 13 febbraio 2008

Perche’ (non) voto Hillary Clinton

E' ormai un incubo, pure con la mamma al telefono dopo gli usuali pettegolezzi, aggiornamenti, comunicazioni di servizio - il colesterolo e' perfetto, affanculo la dieta (mia), parlo delle elezioni americane. E allora:

voterei Hillary perche':

Anche se sono abbastanza contraria alla versione brutale e semplificata dell’Identity Politics per cui se sei donna voti una donna, se sei afroamericano/a voti un afroamericano/a, mi secca che Hillary sia attaccata brutalmente soprattutto e spesso solamente perche’ e’ una donna. Qui un interessante articolo di Stanley Fisher sul NY e guardate – e vi voglio basiti/e - questo video (sotto) segnalato da feministing.com, e poi trovatemi un esempio di qualcuno che, che so, chiede a Obama se e’ vero che era lo st*llone della sua classe in tutta tranquillita'.



Dunque, finche’ stiamo messe cosi’, e viviamo in una societa’ in cui e’ normale che ti insultino solo perche’ sarai anche una scassamarroni, ma sei capace ed intelligente ed osi essere ambiziosa, io tra un uomo e una donna, a parita’ di schieramento politico, scelgo una donna.

Immagino siate sollevati, ora che sapete come la penso.

martedì 12 febbraio 2008

Ci risiamo



E questa volta non ho neanche piu'a tenermi viva il miraggio di una settimana in Florida con c*lo al sole a fine marzo.

lunedì 11 febbraio 2008

La felicita’ e’ una “U”- riflessioni del week end

se avremo un figlio o una figlia, in un futuro lontanissimo,lo/la porta il Pucciu al corso di acquaticita’ (io non ho cazzi e non chiedetemi perche’ parliamo di queste cose, non lo so)

la decisione della Turchia di levare il bando al velo nelle università’ mi sembra una buona notizia. Uno degli utenti – purtroppo statunitense - che commentano la notizia sul forum di Al Jazeera offre un’interessante ed illuminata spiegazione al perche’ del velo. Tenetevi forte. Il velo lo piazzano i mariti addosso alle mogli, perche’ se un altro uomo vede la belta’ della moglie poi magari lei e l'altro lui si innamorano, e scappano insieme. Lei vuole scappare perche’ il marito la picchia, naturalmente. L’utente, il cui commento oggi era sparito, va sottoposto a rieducazione a suon di saggi femministi e di film iraniani senza dialoghi– una tortura un po’ pesante, lo ammetto, ma spero efficace. Inizierei il trattamento con
questo e con questo, che sono davvero interessanti: anzi mi spigno a dire che il secondo e' uno dei miei articoli preferiti. Poi non dite che in questo blog non si affoga nella cultura.

se voglio correre a Maggio la 10K della Cincinnati Flying Pig Marathon forse e’ il caso che cambi il programma sul treadmill che corrisponde a “vecchietta che fa la passeggiata intorno all’isolato” e mi sposti su qualcosa di lievemente piu’ dinamico. Sulla mia eventuale partecipazione alla 10K si e’ aperto un giro di scommesse milionario. Il Pucciu ha scommesso 100 dollari contro. Con me.

dice la mia rubrica/droga preferita Modern Love del NY Times della domenica che la felicita’ e a forma di U, si e’ piu’ felici intorno ai 20 e poi da vecchi. Il NY Times dice anche che in futuro forse mangeremo tutti insetti e meno pesce, perche’ di pesci non ce ne saranno piu’. Allora si’ che saro’ saro’ infelice, senza gamberoni e aragoste, senza sushi! Il NY Times ogni tanto e’ apocalittico.


L’angolo della casalinga: saranno i geni panettieri della famiglia materna, sara’ la frustrazione per il pane che si trova qui, che fa schifo, e a cui aggiungono l’odiato corn syrup, ma mi sono incaponita a fare la pagnotta perfetta. Mio zio invece cerca il primo perfetto di pesce, ma questa e’ un’altra storia. Comunque ieri al settimo tentativo, ho realizzato la perfetta pagnotta con questa ricetta che gira da qualche anno sui blog culinari. E’ il famoso, strafamoso “No Knead Bread”. Ora che l’ho fatto bene mi sento a’ la page. Purtroppo, la sfiga ha voluto che il Pucciu ci abbia messo mano per un secondo nel mettere il pane in forno, quindi naturalmente si bulla e dice che il merito e’ tutto suo.

sabato 9 febbraio 2008

un sabato da leoni



Il "frisson" di oggi pomeriggio prevede l'ascolto dell'opera alla radio mentre lavoro a maglia alla solita copertina - che ho una deadline che si avvicina. Ora mi chiedo, se a 31 anni passo il sabato pomeriggio cosi', cosa faro' da vecchia?
1) le stesse cose che faccio ora, non avro' rimpianti
2) mi faro' le canne con i nipoti e faro' la paracadutista come quella degli assorbenti - ma io senza, che sollievo la menopausa.
3) sono gia' vecchia, inutile preoccuparsi

venerdì 8 febbraio 2008

piccole femministe nella notte

stanche e con il mal di testa io e la mia amica ci diciamo che va beh, facciamo un salto alla festa organizzata dalla capa femminista del nostro dipartimento. Ma alle nove e mezza facciamoci un segno e scappiamo.
da brave ragazze compriamo due bottiglie di vino, parcheggiamo la macchina.
Suoniamo il campanello.
della casa sbagliata, ovviamente.
Il padrone di casa, a cui sghignazzamo in faccia, la prende bene e ci augura pure buon divertimento.
(ste case americane con giardinetto davanti e dietro sono uguali! E di notte il civico non si vede e va be, noi siamo due rincoglionite).

Poi ce la facciamo. Veniamo introdotte a femministe di fama internazionale americane, israeliane, e libanesi, tra cui una performer, molto brava. Cerchiamo di fare conversazioni intelligenti, ci scoliamo vino, che magari non ci fa piu'intelligenti, ma piu' sciolte di sicuro. Il problema e' trovare un delicato equilibrio, la disinvoltura puo' sfociare in un orrido svacco.

A mezzanotte eravamo sdraiate sui divani, con gente che spettegolava apertamente su prof e studenti, con la prof performer che ci faceva morir dal ridere con storie di una femminista amica la cui testa (solo la testa) e' stata congelata in Arizona e con storie di sua madre che a Beirut, pur in condizioni estreme, senza elettricita' ed acqua per parecchie ore al giorno, era l'unica ad aver sempre il ghiaccio pronto per i suoi cocktails- grande donna.

Un solo uomo, il nostro eroe personale, che non solo partecipava alla conversazione, ma serviva caffe' e cappuccino a tutte.
Mercoledi' sera invece sono invitata a partecipare ad una knitting session.

martedì 5 febbraio 2008

Caro emigrante, ti scrivo

Mi ha scritto il Chiampa(rino) - sindaco di Torino. Una bella letterina con DVD annesso di video di 4 minuti sulla nostra bella citta'. Che, devo dire, fa pure una splendida figura: mi son vista correre al Valentino, ingozzarmi di gianduiotti e prendere un aperitivo al quadrilatero. Ma torniamo al Chiampa che mi fa sapere che la citta' e' cambiata tanto, ma tanto, e che lui e la citta' non si dimenticano di noi che stiamo all'estero iscritti al mitico Registro per gli Italiani all'Estero. Non me lo dimentico neppure io, dato che ora non ho neanche piu' la mutua. Sia quel che sia, grazie Chiampa. Ora so che "passion lives here", che "taste lives here", che "history lives here" etc.
Mi spiace un po' sapere che a Torino non ci sono piu' le carrozze e che il tram non passa piu' in Piazza Catello, ma pazienza. Appena parte il prossimo bastimento magari torno a casa e mi faccio un'idea...

lunedì 4 febbraio 2008

diamoci una botta di cultura



E che non si dica che non sono una finissima intellettuale:

A Border Passage: a Journey from Cairo to America, di Leila Ahmed: parla di Egitto, identita', imperialismo, ed e' una bellissima autobiografia. Non so se sia tradotto in italiano.

e anche Persepolis di Marjane Satrapi: storia a fumetti, Iran. e' tradotto anche in Italiano da Lizard. Il film e' stato presentato a Cannes. (probabilmente lo conoscete tutti, ma al solito, arrivo tardi).

e infine: Tender at the Bone di Ruth Reichl, tradotto in Italia da Tea. Un'autobiografia basata sul cibo, particolarmente divertente la madre della protagonista, soprannominata la "Regina della Muffa".

e per il decennio 1998-2008 ho dato.